DIARIO DI SCHIAVO
Data: 22/02/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: saldeco
... Dea non reca fastidio. Ho prese le scarpe nere con il laccetto dorato e le ho lucidate ben bene ed a tempo di record. Dopo sono corso in camera della Dea a portargliele. Lei era già vestita di tutto punto. Aveva una giacca blu scura, gonna al ginocchio e calze nere.Mi sono gettato ai suoi pedi sostenendo le sua scarpe in pari come una reliquia sacra e contemporaneamente le ho baciate le punte delle dita sotto le sue risatine divertite."Ti spiacerebbe essere tu a calzarmele?""Volentieri, Padrona"Le ho infilata la prima scarpetta. Lo strusciare del margine della calzatura sul tessuto della calza era un fruscio velato. Sara ha spinto in avanti senza preavviso la sua lunga gamba e mi ha messo il tacco in bocca."Succhialo, per cortesia""Sì""No, scusa, sai�ma mi sembrava che ci fosse rimasta una patacca di sudicio"Non credo fosse vero, le avevo pulite accuratamente. Fosse stata anche la verità, comunque, la Padrona avrebbe fatto benissimo. E� così che vanno trattati gli schiavi e la mia Proprietaria sa bene come usare un essere d�infimo livello quale io sono. Lo schiavo non occorre solo per soddisfare i piaceri sessuali della Dominatrice, ma per ogni altra cosa, per la sua comodità, per svolgere mansioni noiose o faticose, per lasciare alla Padrona maggiore tempo libero. Lo schiavo, inoltre, non ha diritti, ma solo doveri. Una Padrona merita la vita perfetta, alle faccende di casa pensa il servo. E� così che funziona. Non appena ho calzato anche l�altra scarpetta Sara si è ...
... alzata e si è recata alla porta. L�ho seguita in adorazione a quattro zampe, così come mi è concesso di muovermi per casa. Sono la sua bestia ammaestrata e solo questo. Nel frattempo ho ammirato il suo magnifico portamento e la classe dei suoi movimenti. Ho provato il desiderio di baciarle le gambe, i piedi ed il culo. Sulla porta la Dea si è voltata verso di me e mi ha sorriso. Si è chinata un poco e mi ha accarezzata la testa."Bene, hai imparato a fare lo schiavo, eh?""Grazie, Padrona""Ti piace tanto essere mio schiavo?""Sì""Davvero?""Certamente""Allora salutami come si deve. Dammi un bacio su ciascun piede"Mi sono accucciato a sfiorare il pavimento con il mento. Ho baciato i suoi piedi, poi le sue scarpe.Erano pulite, le avevo appena lucidate. Avrei preferito leccarle da sporche. Mi sarei sentito come la larva che sono."Ehi, vacci piano! Ho detto i piedi soltanto. Non voglio mica che mi sbavi sulle scarpe pulite!""Scusi, Padrona""Non fa nulla, schiavetto mio. Ci vediamo stasera. Tu finisci di pulire la casa, nel frattempo"Si è voltata e se ne è andata senza aggiungere altro. Come prevedevo dovrò trascorrere un�altra giornata a pulire, stirare, spazzare. Da quando Sara è diventata la mia Padrona non ho più un momento per me e per i miei hobby. I miei amici e la mia vecchia vita sembrano solo vaghi ricordi. Tuttavia sono contento di quel che sono e non vorrei mai e poi mai tornare ad essere ciò che ero. La mia vita è questa, ...