1. Pinone il fratellone


    Data: 23/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: dare_devil, Fonte: Annunci69

    ... visibilmente incapace di diventare un adulto responsabile, nonostante i suoi quasi quarant'anni.
    
    Lo vidi così abbattuto che lasciai cadere l'annuncio ai miei della mia promozione e gli proposi di riaccompagnarlo a casa. Una volta nella mia macchina, cercai di tirarlo su. “Dai, Pinone, devi pure capirli. Darebbero la vita per te, lo sai.” “E infatti mi stanno lasciando col culo per terra. Se non ridò diecimila euro entro una settimana, non so neppure che fine faccio. Lascio una moglie vedova e due figli orfani”. Questa era una delle sue tattiche. Spesso cercava di manipolare familiari, amici o conoscenti esagerando la gravità della sua situazione. Certo, era bravo. E anche stavolta, stavo per caderci. Ma mi imposi una linea dura, per il suo bene. “Pinone, ti conosco abbastanza per sapere che non è così. Te lo stai inventando. Lo so. Se mi dici le cose per come stanno per davvero, forse una mano posso dartela. Ma le cazzate non voglio sentirle. Basta con queste stronzate degli affari o con le minacce di morte dei tuoi creditori. Di la verità. Quanto ti serve veramente e che sta succedendo.” Mio fratello tira fuori una bustina di fumo e una cartina e inizia a rollarsi una canna, e ad un tratto mi dice “Non portarmi a casa, prendi la prima a destra.” E mi guida fuori dal quartiere, oltre la tangenziale, fino a farci ritrovare in una terra di nessuno, tra torri in costruzione, strade sterrate e campi incolti. Lo guardo, mentre si fuma tranquillo la sua canna. Mi offre un ...
    ... tiro, ne faccio due. “Perché mi hai portato fin qui ?” Con aria pigra, sicura, spavalda, come quella che gli avevo sempre riconosciuto sin dagli anni della sua adolescenza, lo vedo manovrare la manopola del suo sedile, per reclinarlo di qualche centimetro. Butta la testa indietro, fa un bel tiro, respira a fondo, allarga leggermente le gambe e si sistema il pacco, come faceva ai tempi della nostra cameretta in comune. Tiene gli occhi chiusi, fuma, e poi mi dice “E' vero. Non sto rischiando la vita. Ma mi servono per davvero quei soldi. Ho un debito di cinquemila euro.” Lo guardo perplesso. Non so se concentrarmi sulle sue parole o su quel pacco, che sembra visibilmente più gonfio. “Non capisco, Pinone. E gli altri cinquemila a che ti servono ?” Vedo che con la mano destra – con la sinistra porta alla bocca lo spinello – incomincia a manovrare la cintura, fino a slacciarla “Gli altri cinquemila mi servono per una scommessa ai cavalli che so già che andrà alla grande. Lo sai che queste cose le riesco a prevedere. I nostri genitori non capiscono una mazza. Ma tu sì, tu mi conosci. Tu ti fidi di me. Vero fratellino ?”. E vedo che apre il primo bottone dei jeans. “Ma che cazzo ti prende, Pinone ? Che stai facendo ?” Tiene gli occhi chiusi, con una mano continua a portare la canna alle labbra e a tirare il fumo, e con l'altra, lentamente, apre uno ad uno tutti i bottoni.
    
    “Te lo ricordi quanto ti piaceva guardarmi in cameretta ? Eh fratellino ? Le sere d'estate ? Quel caldo, io che ...
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