1. Pinone il fratellone


    Data: 23/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: dare_devil, Fonte: Annunci69

    ... sudavo come un maiale, mezzo nudo...” A quel punto stavo sudando anch'io, totalmente confuso dall'erba, dalla calura, dalla situazione “Ma che cazzo fai ? Siamo in mezzo alla strada” “Siamo in culonia, fratellino. Non c'è nessuno qui, come non c'era nessuno nella nostra cameretta. Ma perchè cazzo non hai mai allungato la mano in tutti quegli anni ? Mica ti avrei fermato, sai ?” Non potevo credere a ciò che vedevo e sentivo. Pinone si stava lentamente abbassando i jeans, rivelando le sue coscione pelose, due tronchi sodi e possenti, minimamente infiacchiti dall'età. Anzi, se possibile, ancora più sodi. Che cristone che era mio fratello. Portava dei boxer, adesso, non più, come un tempo, quegli slip troppo stretti per il suo pacco fuori misura. E il tessuto dei boxer si stava lentamente deformando, quasi a formare una sorta di tenda indiana. Era una visione ipnotica. Quei boxer rigonfi che faticavano a contenere un cazzone in evidente stato di crescente erezione, circodati da una folta massa di peli scuri e ricci, sulle cosce, sulla zona pubica appena sopra l'elastico del boxer, su fino all'ombelico e poi oltre, fino ai capezzoli e al collo taurino.
    
    “A me l'erba ha sempre fatto quest'effetto, sai fratellino ? Allora come oggi. E quando sto così, ho bisogno di qualcuno che mi dia una mano. Non me l'hai data in tanti anni. Potresti darmela oggi, finalmente”. Mi sorpresi a sussurrare, quasi come un ragazzino “Ma che dici, Pinone. Sono tuo fratello”. Al che apre gli occhi e, ...
    ... mentre con la destra si porta la canna alle labbra per l'ennesima tirata, con la sinistra prende la mia mano e la porta fino a sopra il boxer, ormai completamente deformato dal suo cazzo totalmente in tiro. Lo sentivo vibrare sotto la stoffa, emanando un calore e una consistenza che mi trasmisero una sorta di scossa elettrica, che dalla mano raggiunse tutto il resto del mio corpo. “Cazzo, Pinone, che stai facendo ? Che stiamo facendo ?” In un istante, lo vidi sollevare leggermente il bacino e afferrare i boxer da due lembi opposti ai suoi fianchi, per sfilarli in basso, assieme ai jeans. Un odore di maschio invase l'abitacolo della mia vecchia ford fiesta. Un cazzone enorme, scuro, venoso, largo come una lattina di birra, sovrastato da una cappella rigonfia e imperlata da qualche goccia, svettava da una matassa lanosa di peli nerissimi. Ero spaventato, desideravo toccarlo, ma ero impietrito. Fu lui allora a decidere per me, afferrando la mia mano e costringendomi a stringere quel manganello caldo e duro come il marmo. “Tra fratelli ci si da una mano, vero ? Ci si aiuta ? O sbaglio “. Io non capivo più nulla, avevo dimenticato ogni grado di parentela. Stavo toccando l'uomo che avevo sempre considerato il più desiderabile e il più maschio di tutti, la mia fantasia erotica più intima e segreta, il mio desiderio più inconfessabile. Era lì, lo toccavo, lo odoravo, lo vedevo, lo ascoltavo, lo divoravo con tutti e cinque e sensi. “Assaggialo, avanti. Lo so che lo vuoi fare da anni”. E ...
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