1. Vacanze al cairo - capitolo 3


    Data: 24/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis2

    ... dell’attenzione di cui aveva bisogno.
    
    Mi avvicinai al water dove c’era Michele e quando cominciò a masturbarsi, lo feci anch’io.
    
    Il suo uccello, l’avevo notato, non era grosso come il mio, doveva essere lungo approssimativamente 13 centimetri. Aveva anche una massa di peli biondi, molti più dei miei e fui imbarazzato nel notarlo.
    
    Venimmo insieme e nel puntare i cazzi nel water per gocciolarci dentro, si toccarono accidentalmente. L'effetto su di me fu elettrico, come se mi avesse colpito un fulmine.
    
    “Questo è fottutamente meglio!” Disse lui ansando e cominciò a vestirsi. Deluso lo copiai e cominciai a rimettermi i pantaloni. Quando ritornammo nella stanza dissi che era ora di ritornare dai nostri padri.
    
    “Ok” accettò Michele: “Ma devi promettere di pensare ad altre storie da raccontarmi quando ci incontreremo domani.”
    
    Gli risposi che doveva essere il suo turno di raccontarmi qualche cosa. “Ok, ci vediamo domani.” E ritornammo al bar a raggiungere il resto del gruppo come se non fosse accaduto nulla.
    
    Più tardi quella notte, dopo aver chiacchierato a lungo con mio padre dopo che gli altri
    
    se ne erano andati, ritornai nella mia stanza e poiché faceva molto caldo, mi spogliai e mi sdraiai nudo sul letto.
    
    Meditai sugli eventi del giorno e mi dissi che non era poi stato male! Non solo avevo visto due ragazzi masturbarsi, mi ero fatto anche un paio di belle seghe e sopratutto sembrava che i giorni a venire sarebbero stati altrettanto interessanti. Fu quella ...
    ... l’ultima cosa che ricordo prima di addormentarmi e dopo un'altra sessione in solitario.
    
    Non vedevo l’ora si essere di nuovo solo con Michele con la speranza di continuare da dove avevamo smesso.
    
    Il giorno seguente, essendo venerdì, era un giorno libero per mio padre. Dopo essermi svegliato ed aver fatto una doccia, scesi al ristorante e lo raggiunsi.
    
    “Oggi ti mostrerò Heliopolis” mi disse. “È un posto veramente grande, ma non ti dovresti perdere se ricordi dov’è la Chiesa. In qualsiasi caso, se capita, devi solamente trovare i binari del tram e seguirli per ritornare qui.”
    
    Mi spiegò che i taxi erano di due tipi, quelli 'locali' neri e bianchi, che sono molto convenienti ed i più costosi 'per turisti'.
    
    “Se dovessi prendere un taxi, dì di portarti all'Hotel Beirut e quando arrivi chiedi all'uomo della reception di pagare, altrimenti ti imbroglieranno sul prezzo. “
    
    Per pranzo mi portò all’Heliopolis Club che, come mi aveva detto Michele, era quasi completamente per gli stranieri mentre erano molto pochi gli egiziani che potevano permetterselo. Dopo un piatto di patatine fritte ed una Coca cola, andammo a sederci in piscina guardando pigramente i ragazzi che si schizzavano e chiacchierando di cose poco importanti. Io mi feci rapidamente l'impressione che anche se era contento che fossi lì, gli stavo rivoluzionando il modo di vivere. Non ne fui ne sorpreso ne deluso. Avrei potuto infatti rivolgere la cosa a mio vantaggio, avrei potuto andare da solo ad esplorare ...