1. Jesolo - sabato


    Data: 26/02/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: VicentinoGrey

    ... che consumò assieme al suo padrone, che nel frattempo si era concesso una doccia. Dopo il caffè, l'uomo si diresse in camera e si distese sul letto. Paola fu invitata ancora una volta a succhiargli l'uccello, ma stavolta, dopo averle fatto togliere il dilatatore, Marco la posizionò a sessantanove: voleva assaggiare i suoi umori sessuali. La schiava si sentì bagnare al solo pensiero e l'uomo sorrise quando vide le labbra della donna brillare di miele. Si concessero una decina di minuti di reciproche slinguate verso i rispettivi sessi e poi l'uomo fece impalare la donna sul proprio membro, invitandola a cavalcarlo. Bastarono pochi minuti perché la donna provasse un orgasmo sconvolgente ed ebbe modo di raggiungerne un altro quando Marco, stanco di adattarsi al ritmo della schiava, si alzò, la fece mettere a quattro zampe e la sbatté con vigore finché non schizzò il suo seme. - Adesso un riposino ci vuole. Vai a lavarti, rimettiti il dilatatore e poi sdraiati al mio fianco. Paola, felice della concessione, si fece una doccia per farsi trovare pronta al risveglio del suo padrone. Si recarono in spiaggia dopo le sedici e, complice il doppio orgasmo della giornata, Marco non chiese prestazioni di sorta alla propria schiava, che rimase legata a terra per tutto il pomeriggio. Dopo cena, accuratamente cucinata da Marco, servita da Paola e consumata dai due turisti in tenuta adamitica, vi fu la degna conclusione della prima giornata. L'uomo accese alcune tea light in veranda e spense ...
    ... la luce principale. In un'atmosfera di incredibile bellezza, fece appoggiare i polsi di Paola alla balaustra in modo che fosse piegata a novanta gradi. Le sfilò il dilatatore anale e si pose dietro di lei. Entrò in casa per prendere un grosso cero, alcune mollette e un flacone di gel lubrificante. Accese il cero e lo appoggiò sul corrimano piatto della balaustra. Versò un'abbondante dose di lubrificante sul palmo della mano e lo passò successivamente sul membro già turgido per i pensieri lascivi che già si erano formati nella sua testa. Masturbò la donna, infilando le dita nel suo sesso e quando furono sufficientemente fradicie, la penetrò nel retto, delicatamente. Allargò lo sfintere e poi afferrò il cero. Appoggiò il glande all'ano della schiava e premette per superare il primo anello di carne. La testa ingrossata e paonazza si fece largo con un lieve sforzo e suscitando un misto di dolore e piacere nella donna. Quando Marco iniziò a ruotare il cero per far gocciolare la cera sulle natiche della donna, infilò il cazzo fino a che le palle non toccarono il perineo della donna. Urlò. Cera e cazzo insieme erano un po' troppo per lei e manifestò la propria sofferenza emettendo delle grida ogni qualvolta una goccia bollente finiva sulla sua pelle o il membro arrivava fino in fondo al retto. Marco non ebbe nessun ritegno a usare il culo della donna nello stesso modo del suo sesso. Si stancò del cero e appese una coppia di mollette ai capezzoli e altre quattro alle labbra del sesso ...