1. Ma chi me lo doveva dire ... (4)


    Data: 27/02/2019, Categorie: Scambio di Coppia Autore: reninytxis, Fonte: Annunci69

    ... delle tavola apparecchiata troneggiava un enorme scodella stracolma di una ottima imitazione di “Caesar Salad”. Tutti facemmo onore al piatto semplice, ricco e saporito ed alla fine del pasto imposi la mia volontà di lavare la scodella ed i pochi accessori e posate. Anna a sua volta si impose come aiutante.
    
    -Allora noi si va a prendere il sole. – disse Mara prendendo Giò per la mano e trascinandolo fuori. Raccolte tutte le stoviglie, cominciai ad insaponare mentre Anna risciacquava. Dopo un po’ mi chiese:
    
    -E’ da molto che state insieme, tu e Giò? – Sorrisi.
    
    -In un certo senso da una vita. – risposi. Anna fece una espressione corrucciata e mi misi a ridere. – Scusa, ma non ho resistito a provocarti. Siamo amici di famiglia, conosco i suoi genitori da anni e lui da quando era piccolo. Ma oggi … - e mi trovai a riflettere su quanto era successo.
    
    -Oggi? ... – chiese Anna con una leggera ansia nella voce.
    
    -Oggi Giovanni compie diciotto anni e si è, come dire, dichiarato a me.
    
    Anna mi scrutò a lungo.
    
    -Vuoi dire che per tutto questo tempo voi non …
    
    -Nel modo più assoluto! – mi affrettai ad aggiungere. – Prima di oggi non avrei nemmeno pensato di fare sesso con un uomo, figuriamoci con un ragazzino! E poi Giò è speciale.
    
    Anna fece cadere l’acqua dalle mani e se le asciugò. Lentamente mi venne dietro e mi abbracciò, appoggiando il capo sulla schiena. Finii di sciacquare l’ultima stoviglia e stavo per riporla mentre lei fece scivolare lentamente le sue ...
    ... mani verso la cintura. La slacciò ed infilò le mani, fredde per l’acqua, fin dentro i miei slip. Nonostante il freddo, il suo tocco era sapiente e delicato. Brividi mi percorsero la schiena e lei sfilò una delle mani per sollevarmi la maglietta, mentre l’altra continuava ad accarezzarmi l’inguine, lo scroto e l’asta che prendeva vita. Mi accarezzò la schiena, la baciò, la morse. Poi la mano scivolò sul fianco raggiungendo il petto, dove prese a torturami uno dei capezzoli. Il suo corpo ondeggiava strofinando il suo bacino contro i miei glutei ed i suoi seni contro la mia schiena. Mi girai e le presi il volto tra le mani. La volli guardare negli occhi prima di baciarla: com’erano vivi! E la baciai a lungo, dolcemente, mentre lei mi abbassava i calzoni, mi artigliava i glutei e mi attirava a se. Mi sfilai la maglietta e scalciai via i calzoni, mentre lei si levava il top, scoprendo due seni perfetti che, non so se per vago senso di improvviso pudore o per desiderio, si copriva con le mani, accarezzandoseli. La abbracciai. Volevo sentire il suo corpo contro il mio, volevo rassicurarla. Lei alzò il volto e riprese a baciarmi, attirandomi verso il tavolo. La sollevai dai glutei, la misi a sedere sul tavolo e le sfilai gli slip. La baciai a lungo sul collo, accarezzandolo con la lingua e mordendolo con dolcezza. Scivolai verso il seno che baciai, leccai e succhiai avidamente, stropicciandolo con le mani mentre le sue affondavano tra i miei capelli e mi schiacciavano contro di lei. ...