Ma chi me lo doveva dire ... (4)
Data: 27/02/2019,
Categorie:
Scambio di Coppia
Autore: reninytxis, Fonte: Annunci69
... Scivolai verso il suo ombelico e lo esplorai a lungo e godevo dei suoi fremiti. Pregustavo la mia discesa verso il paradiso e mi trovai a guardare una sottile linea proprio sopra il Monte di Venere, la cicatrice semivisibile di un parto cesareo. La baciai teneramente per tutta la sua lunghezza prima di scivolare verso le labbra che mi attendevano frementi, turgide e traboccanti del suo nettare femminile. Accarezzai con le labbra il suo interno coscia passando da una all’altra attraverso il pube, senza mai nemmeno sfiorare il clitoride che invece svettava implorante a pochi millimetri di infinito da me. Lei sembrava gradire quel dolce tormento ed io la assecondai ancora per un po’. Infine, lentamente, dal basso, quasi dall’ano, la punta della lingua risalì lungo le piccole labbra per poi soffermarsi su quel piccolo tiranno che oramai reclamava insistente la sua giusta dose di tenerezze. Afferrai con le mani i fianchi di Anna e la strinsi a me mentre con lingua e labbra risucchiavo il clitoride. Lo accarezzai con la parte superiore e ruvida della lingua per poi accarezzarlo con la parte inferiore, dolcemente, quindi tornai a succhiarlo con prepotenza, avidità. I gemiti di estasi di Anna facevano accelerare i miei battiti. Si adagiò sul piano del tavolo, indebolita da quei continui assalti. E poi …
-Ti prego, non resisto più. – mi mise qualcosa nella mano. Guardai e vidi la bustina di un condom. Senza diminuire le mie ...
... attenzioni verso Anna, aprii la bustina ed indossai il preservativo. Lentamente, massaggiando il clitoride con le dita e risalendo col la bocca quello splendido corpo, la circondai con l’altro braccio e la aiutai a rimettersi a sedere. Lei infilò una mano tra di noi e velocemente inserì il glande tra le grandi labbra, baciandomi furiosamente.
Affondai, lento e deciso. Entrai in una fornace che mi rinvigorì ancora di più il membro. Ero incredibilmente eccitato e temevo di scoppiare, deludendo così Anna. Allora stimolai i muscoli del perineo per controllare l’eccitazione e quei sussulti del pene le diedero un enorme piacere; mi rispose contraendo le pareti della vagina. Non ricordavo più quando fosse spettacolare quella sensazione.
Riuscimmo ad andare avanti così per quella che sembrò un’eternità, con le lingue che si rincorrevano tra le labbra, finché Anna si strinse a me, affondando le unghie e i denti nella mia pelle, colta da fremiti che divennero sussulti. Senza pietà poseguii con i miei affondi, più godendo del suo orgasmo che alla ricerca del mio, sentendo il cuore gonfiarsi di orgoglio e piacere … fino al momento in cui il ventre non mi esplose di quel dolore così unico e così dolce che è sempre nuovo ogni volta.
Il ritmo rallentò ma restammo abbracciati ancora a lungo. Poi Anna si scostò da me, sorridendo, mi baciò con un bacio dolce e lungo:
-Adesso andiamo anche noi a prendere un po’ di sole.
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