Giochi di societa' 2 - un'altra serata (la versione di yoko) (2/2) - Racconti Erotici

Giochi di societa' 2 - un'altra serata (la versione di yoko) (2/2)

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Premessa:

per ultima pubblichiamo la versione di Yoko della seconda serata trascorsa con degli amici.

Se fino ad allora la sera era stata difficile per me, adesso era diventata tremenda!

Il cuore mi batteva all’impazzata.

Ero combattuta da svariati sentimenti e sensazioni. Provavo vergogna, gelosia, imbarazzo ma anche eccitazione.

Stavo un po’ tremando a causa di ciò.

Arrivai davanti la porta del salone dove dentro avrei trovato Marco.

Un lungo respiro profondo e piano aprii la porta.

Incrociai gli occhi di Marco e per qualche istante l’imbarazzo crebbe ancora di più. Per entrambi!

Cominciò lui a parlare. Mi fece accomodare accanto a sé, sul divano.

Si disse felice che da quella porta fossi entrata io.

Stava mentendo? Lo avrebbe detto a chiunque oppure diceva per davvero?

Mi confermò però che da anni mi sbirciava fugacemente al mare e che da anni aveva pensieri su di me.

Che dovevo dire? Cosa dovevo fare?

Gli dissi la stessa cosa! In parte era vero, in parte no. Cioè, da tempo mi ero accorta dei suoi sguardi e qualche pensierino l’avevo avuto anch’io, poca roba però, mica da perderci il sonno!

Ma quest’ultima parte dei miei pensieri non glieli confessai.

Adesso avremmo dovuto cominciare. Prima o poi avremmo dovuto farlo!

Presi l’iniziativa e dissi che magari per cominciare avremmo potuto liberarci di qualche indumento. Del resto al mare ...

... avevamo la possibilità di vederci!

Lo aiutai a denudarsi per metà, soltanto la parte superiore del corpo.

Mi avvicinai ancora di più a lui e lo invitai a togliermi la camicetta.

Avevo i capezzoli che stavano esplodendo.

Mentre mi sbottonava, involontariamente aveva già strusciato i dorsi delle mani sulle mie tette.

Il leggero contatto accresceva il mio stato di eccitazione.

Quando restai a petto nudo davanti a lui, Marco tirò un po’ indietro la testa e cominciò a rimirarmi le tette.

Come se non le avesse mai viste sembrava stupito dalla loro bellezza.

Me lo disse infatti! Mi disse che stasera gli sembravano ancora più belle di sempre, forse perché sapeva che le avrebbe potute toccare.

Mi chiese se poteva osare.

“Siamo qui per questo!” gli dissi.

Fu il via, l’inizio della nostra notte di passione.

Con molta delicatezza si fiondò sulle mie tette e cominciò a goderne.

Di lì al baciarsi appassionatamente il passo fu breve.

E mentre ci baciavamo le nostre mani esploravano i nostri corpi.

D’istinto, senza dire null’altro, ci ritrovammo a spogliarci l’un l’altro e ad abbracciarci nudi sul divano.

Sentivo il suo cazzo pulsare mentre lo strusciava sopra il mio ventre. Entrambi respiravamo con un po’ d’affanno, sintomo dell’eccitazione di entrambi.

Non indugiammo in alcun altro preliminare e ci venne naturale passare direttamente a scopare.

Lui si staccò un attimo, afferrò un preservativo che insieme andammo a srotolare sul suo cazzo e ...