La Coinquilina cap.12
Data: 28/02/2019,
Categorie:
Voyeur
Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti
Mentre parcheggiava sotto casa, Gustavo si sentì frastornato. Aveva avuto la sua prima avventura di sesso in pubblico, non tanto in una di quelle situazioni in cui ci si apparta all’aperto e si rischia -relativamente- di essere beccati come in una spiaggia deserta o in un prato in campagna, ma in un luogo affollato, inusuale, con l’aggiunta di un voyeur che aveva osservato tutta il menàge tra lui e Sara, masturbandosi. Ripercorse mentalmente quella situazione perversa.. il vestito impigliato nel plug, Sara che gli chiedeva di togliere l’impiccio in una sala piena di opere che esprimevano sensualità, lo stanzino semibuio, la fellatio. Il suo orgasmo era stato violento e liberatorio, quasi trascendentale. Sentì che era stato uno spartiacque tra quello che sapeva di sé stesso, la sua cosiddetta “comfort zone” e l’ignoto, l’intangibile. Appena entrò in casa decise di mettersi a letto subito, lasciare che l’oblio lo pervadesse, nella speranza che il sonno mettesse un ordine naturale nei suoi pensieri confusi. Inoltre, non voleva rischiare di incontrare ancora Sara quel giorno, aveva paura di affrontarla, di reggere il suo sguardo. Si preparò una tisana al biancospino, che usava sempre quando sapeva che non sarebbe riuscito a dormire per le cause più disparate: nervosisimo, stress, ansia. Tutte conseguenze di giornate lavorative pesanti o di qualche litigio con i suoi genitori o con i colleghi. Non aveva mai perso il sonno per situazioni sentimentali o simili. Aveva sempre avuto ...
... il pieno controllo delle sue emozioni relative all’eros o all’amore. Almeno fino a quel momento. I 40 anni si avvicinavano e Gustavo non sapeva più chi era. Non era una cosa da poco. Si coricò prestissimo, con la speranza di perdere subito i sensi. Ma nel silenzio di quella casa, iniziò a prendere seriamente in esame tutto quello che lo aveva portato a quel punto. Ripercorse il suo passato cercando di cogliere esperienze che potevano averlo turbato o deviato senza che lui se ne fosse accorto. Il primo ricordo che affiorò alla sua mente lo catapultò in Corsica, quando all’età di 5 anni fece una vacanza con i suoi e un’altra famiglia. Erano su una di quelle spiagge bianche ed incontaminate e la moglie della coppia che condivideva con loro le tanto sospirate ferie estive, ad un certo punto si rivolse a sua madre chiedendo il permesso di togliersi il pezzo di sopra del costume e rimanere in topless, giustificandosi con l’inestetico segno del costume che avrebbe rovinato la sua abbronzatura. I genitori di Gustavo aconsentirono senza proferire parola, fingendo un’apertura di pensiero maggiore di quella che avevano in realtà. Si ricordò esattamente del momento in cui quella donna si tolse il reggiseno, liberando due seni tondi ed abbondanti, con dei capezzoli ovali e appuntiti. Gustavo rivivette lo stupore misto all’eccitazione di quella vista. L’inusualità della cosa, da una parte lo metteva in imbarazzo, ma al contempo non riusciva a non guardare continuamente quella donna che, con ...