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Sull'autobus con la nipote.
Data: 02/03/2019, Categorie: Etero Incesti Autore: Guzzon59
... quell'istante, oltre all'imbarazzo di essermi imbattuto accidentalmente nel culo di mia nipote, fu il fatto che lei si fosse rivelata una donna trasgressiva, cosciente dell'approccio tra il suo culo ed il cazzo di uno sconosciuto.Sopratutto mi sconvolse la sua iniziativa cosi perversa, andando persino oltre il normale contatto e arrivando addirittura a dare un piacere fisico reale ad uno sconosciuto.Stentavo a riconoscere mia nipote. La dolce, tenera e affettuosa nipotina.L'aspetto che più mi colpì in lei fu la sua disinvoltura nel lasciarsi manipolare il culo in pubblico. Senza porsi alcun limite morale. Intuivo una certa mentalità libertina. Molto simile alla mia mentalità.Non c'era alcun dubbio: mia nipote aveva le mie stesse attitudine perverse. Era il caso di dire tale Nonno tale Nipote.�Cristina! Io non ho parole per scusarmi! Accidenti a te! Ma che ci facevi su questa linea? A fare quelle cose? Rispondimi?Non rispondeva. Mi fissava basita come se fosse rimasta bloccata da una paralisi.Tuttavia quella novità imprevista mi stava scombussolato i sensi. Indubbiamente era una situazione eccitante.Cristina è un gran pezzo di fica. Somigliava tantissimo a sua madre.La mia cara nuora, che tante volte avevo spiato di nascosto con estrema libidine, immaginando le sue meravigliose grazie alle mercé delle mie mani.Non nascondo di essermi masturbato pensando al suo culo, alle sue tette e alle sue stupende cosce. Desiderando di scoparmela con gusto.Cristina le somigliava come una ...
... goccia d'acqua.Ora, in quelle circostanze inaudite, la sua sensualità mi attraeva, suscitandomi un senso di libidine incredibileMi convinsi che dovevo approfittar di quella circostanza imprevista per trarne il massimo diletto possibili, quindi battere il ferro fino a quando era caldo.Vidi in Cristina una possibilità per prendermi una rivincita sulla vita, una occasione di piacere che non potevo farmi sfuggire. La sua trasgressione mi aveva affascinato.Sentivo ancora addosso le vibrazioni della sua stupenda sega. La sua mano mi aveva dato un piacere sublime e mi incoraggiava ad osare l'impossibile: scoparla.Quello che era successo sull'autobus non doveva restare un caso isolato.Le afferrai un braccio.�Cristina seguimi!�Ma nonno! Ti prego, perdonami ti giuro che non lo farò più! Non dirlo a mamma e papà!�Tranquilla! Non ho nessuna intenzione di sputtanarti! Troviamo un posto tranquillo dove poter discutere!Il suo viso era disperato. Senza altro si aspettava una ramanzina. Ma le mie intenzioni erano tutt'altro che finalizzate a darle una lezione di vita.La lezione ci sarebbe stata, ma a modo mio.Entrammo nella stazione degli autobus. La portai nei bagni degli uomini. Non c'era nessuno.Ci infilammo in uno. Mi seguiva con un espressione dimessa, come un cagnolino addomesticato.Le afferrai le spalle e la spinsi contro la parete di cartongesso.�Nonno! Perdonami!�Ti ho già perdonata! Tesoro! Forse non hai capito perché siamo qua! Ora finiamo quello che hai iniziato!�Nonno non posso, ...