Promiscuità - parte tre
Data: 02/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: HegelStrikesBack
... terribilmente.
Sono solo le 19 quindi nemmeno 7 ore che ci siamo separati e già avverto un vuoto.
Non è un bel segno.
Entro in casa, c’è odore di pulito. Asunciòn sarà passata stamattina penso tra me e me mentre appoggio la busta del supermercato.
Mi metto comodo, che nel mio linguaggio in codice vuol dire che sono completamente nudo perchè a me a casa piace stare così e stappo il rosso.
Mi metto comodo sul divano, accendo un porno di sottofondo e…
Il citofono? Ma che cazz…
Arraffo le prime mutande che trovo in bagno e una t-shirt nera
“Chi è?”
“Sono il Tommi, apri giargiana che non sei altro!”
Tommi è il mio dirimpettaio da quando, da una stanza in un appartamento condiviso ai confini dello stato dell’emergenza igienico/sanitaria in Porta Genova, mi sono concesso il lusso di un mini-appartamento da solo nel rivalutato quartiere Isola. Tipo particolare, faccetta da nerd e un talento di scrittura incredibile.
Anche lui scrive, per la precisione è food reporter per un notissimo settimanale italiano che una volta pullulava di tette e adesso meno e infatti le vendite sono crollate.
“Entra, sfigato”
L’occhio cade immediatamente sul lucido display del MacBook dove un porno sta andando a tutta manetta.
“Uh vedi un po’ che qua siamo tornati alle seghette! Dai che stasera ti porto a figa!”
“Dai Tommi, per favore, rientro da due giorni davvero faticosi a Roma. Lasciami in pace…”
“Ok, ok.
Facciamo così, stasera devo recensire un ...
... ristorante nuovo in Brera. Tu vieni con me, ceniamo a scrocco, io dico due boiate e poi torniamo a casa e per stasera ti risparmio il puttantour. Contento? Sono o non sono un amico?”
Non faccio in tempo a realizzare ciò che mi ha detto che comincia ad appoggiarmi al torace camicie prese dallo stand porta-abiti della mia camera da letto.
“Uhm… nera o bianca, facciamo bianca. Forza mettiti i pantaloni e i calzini, mica vorrai uscire così!”
Cedo. Per sfinimento.
E finisce con la giacca nera, i pantaloni neri e la camicia bianca.
“Facciamo due passi a piedi che dici?”
“Io dico che ho la macchina parcheggiata qui sotto.”
“Magnifico capo!”
Quando è così di buonumore lo odio.
Approfitto di un semaforo per leggere il whatsapp che mi è arrivato mentre percorrevo Via Melchiorre Gioia.
È Nico: “Ciao giovanotto! Che fai?”
Rispondo con un sorriso, in faccia e sul display.
Il ristorante che Tommi deve recensire è un temporary realizzato nell’ex atelier di un noto marchio di moda ora trasferitosi nei Navigli, atmosfere boriosamente minimal, pubblico insipido. Sotto il vestito (Tom Ford), niente.
Ordiniamo i menù degustazione e cominciamo a goderci la serata. Sarei rimasto a casa volentieri ma ammetto che uscire con Tommi è sempre divertente perchè non sai mai cosa ti aspetta.
Ad esempio, sempre per quel discorso che le cose che accadono inaspettatamente sono le migliori, a fine serata scopriamo che la chef artefice di tutto questo sfavillio di luci e piatti ...