1. Quello che vuoi da me - Cap. 2


    Data: 02/03/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Numero Primo, Fonte: EroticiRacconti

    La porta d’ingresso che si muoveva sui cardini, ogni volta che il portone della palazzina, due piani più in basso, veniva aperta e richiusa al passaggio di qualcuno, cominciava a darmi sui nervi. Il dente della serratura batteva contro lo stipite senza riuscire a superare il gradino. Per fortuna, altrimenti sarei stata nei guai, ma una corrente troppo forte l’avrebbe aperta, mettendomi in un altro tipo di guai. Non avevo voglia che nessuno degli altri inquilini mi vedesse in piedi, legata per i polsi con un paio di manette che pendevano da una catena fissata ad una trave del soffitto, bendata, e ovviamente nuda. Mi stavo, ancora una volta domandando, mentre i sensi affinati dalla cecità e dall’ansia mi facevano arrivare amplificati tutti i rumori provenienti dalla strada attraverso la finestra lasciata aperta, e soprattutto da ogni angolo della palazzina, che cosa mi avesse detto la testa. Dopo la prima serata con Marco ci eravamo rivisti un paio di volte, senza però approfondire materialmente la mia sottomissione. Ci sentivamo tutti i giorni, e lui mi aveva chiesto subito come mi sentissi, come procedeva la “convalescenza”, e sopratutto come stessi metabolizzando la mia nuova condizione. Mi era già capitato di essere l’amante fissa di qualcuno, mai la schiava. Per ora le due condizioni si sovrapponevano, almeno in parte. Mi era piaciuto, sicuramente, anche se mi inquietava il fatto che non avesse approfittato di me per prendersi il suo piacere, o non mi avesse nemmeno ...
    ... baciato. Credevo che tutto il gioco fosse in fondo finalizzato a quello, e temevo che potesse anche avere qualche problema. - Credi o temi che non mi si alzi? - rise divertito, guardando la mia faccia più che perplessa, dopo l’ultima serata al fotoclub prima della pausa estiva. In quello che stava diventando il nostro locale, si chinò verso di me, e istintivamente lo imitai, sperando dentro di me che mettendo in mostra quello che avevo sotto la camicia gli venisse una minima tentazione. Fissandomi negli occhi con il suo sguardo pulito e penetrante parlò piano, perché solo il lo sentissi sopra il rumore di fondo – credevo di averti detto che raramente bacio una schiava. Di solito ai tuoi ragazzetti basta che tu gli lasci sbirciare la scollatura – sorrisi del mio ingenuo tentativo, davvero lui era differente - e il sesso non è fondamentale, ma potrà capitare o meno. Dipende. Mi diverto in quello che faccio e non faccio quello che faccio per venire. Non che sia un mistico, ma credo che nel bondage e nella dominazione ci sia molto di più. E in quelle situazioni penso più al piacere della donna. Un mio modo per ringraziare per la disponibilità che mi viene concessa, e un po’ per ribadire che faccio quello che capisco piaccia alla schiava, ma alle mie condizioni. - Mi sarebbe piaciuto se mi avessi presa… - Appunto. Lo desideravi e sei rimasta frustrata. Non sono uno dei tuoi amici che arrivano, ti tirano due colpi e ti salutano. Speravo fosse chiaro. - Certo, ma… - Sei venuta? - Sì – ...
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