1. Quello che vuoi da me - Cap. 2


    Data: 02/03/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Numero Primo

    ... sulla barca a vela di Fabio in giro per l’Adriatico, fu divertente e mi permise di superare la ritrosia di Luca per il topless, anche perché lui non staccava mai gli occhi da quello di Valeria, decisamente più dotata di me fisicamente. Capitava, in navigazione, che lei togliesse anche il perizoma, invitando me a fare altrettanto, ma non volevo provocare ulteriori dissidi con Luca, né dare materiale a Fabio, che tra il serio ed il faceto proponeva scambi e sesso di gruppo ad ogni occasione. Pensavo già al ritorno, a quello che avrebbe pensato Marco della mia abbronzatura quasi integrale, e ogni tanto gli mandavo selfies e messaggini, quando in porto ci agganciavamo ad una rete wifi, cancellando tutto immediatamente. Scattai anche tante foto, perché la fotografa in me voleva stupire Marco anche con quelle. Il giorno del mio rientro al lavoro mi chiamò durante la pausa - Bentornata! Com’è andata? - Bene, ho fatto come mi avevi chiesto, l’abbronzatura è invidiabile - Mi piacerebbe vederla, appena possibile - Volentieri, ma Luca non farà turni di notte per altre due settimane. - Puoi uscire tu, prendi la macchina e scattiamo un po’. - Domani sera? Si può fare… - Passo a prenderti in moto Fosse stato per me, avrei chiesto di vederci quella stessa sera, ma evidentemente era già impegnato, pensai, e morsi il freno, con la testa al nostro incontro per tutto il tempo. Luca, finito l’entusiasmo dimostrato durante la vacanza, in cui mi aveva cercato più spesso del solito, proponendo ...
    ... però sempre il solito menu, era ripiombato nella routine cena, videogiochi, sonno. Marco mi porse il casco, osservandomi con cura. - Bei sandali – sapevo che gli sarebbero piaciuti nel momento in cui li avevo visti su una bancarella a Dubrovnik. Molto semplici, con lacci che salivano fin sotto il ginocchio - inadatti alla moto, perfetti per le foto. - Correrò entrambi i rischi. - Per il dopo casco ho una spazzola nel bauletto. Andammo lì vicino. In moto Marco girava spesso nei sentieri, e conosceva tutti gli angoli di quei posti, apparentemente così lontani dalla civiltà. Si fermò presso una casa abbandonata. - O ggi ci fermiamo qui. Se vuoi fare qualche foto mentre preparo il set… - Credi che ne abbia voglia? - Hai la macchina, scatta foto. - Ne ho un mare da sistemare nella scheda - Scatta… Presi la mia Nikon e gironzolai lì intorno, alla ricerca di spunti che non faticai a trovare, poi tornai rapidamente da lui - Sei pronta? - Per te lo sono sempre – risposi baldanzosa. - Tieni solo i sandali, e sistema i capelli. Erano cresciuti molto, e nonostante i ricci naturali mi coprivano i capezzoli - Bene così? - gli arrivai dietro le spalle, mentre faceva passare una corda sopra una diramazione del tronco di un albero. Si voltò, e per un secondo mi squadrò in silenzio. Oddio, che c’è che non va? Non gli piaccio nemmeno, pensai, e sentii la vampata di quando arrossisco salirmi dal petto alla testa mentre feci per portare le mani al petto, cercando di capire cosa non andasse in me. - ...
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