Vacanze romane
Data: 02/03/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Urcaloca
... rosacea.
Nonostante ciò appena mi vide iniziò a mettersi in mostra, pareva una uscita a rimorchiare e non faceva nulla per non darlo a vedere fin dalle prime battute.
Peccato che di fronte Laura la trovasse dura come ferro ed io a dispetto di una facilissima scopata preferii accettare il rischio di bucare la serata ma concentrarmi su Laura.
Dopo altre consumazioni la mia costanza fu premiata e durante un ballo sulla piccola pista improvvisata in piazza ottenni il premio tanto atteso.
Laura si strinse a me ballando, poi un bacio, poi le mani casualmente si incollarono al suo culo e visto che la cosa andava sparai la proposta di andare via.
In un posto più tranquillo proposi, a casa sua disse lei.
Mentre raggiungevamo casa le stavo incollato in modo tanto stretto che dovette pensare temessi che sparisse. Di rado mi ero accompagnato a una femmina tanto bella, forse merito di quella notte romana, dell’alcol o semplicemente della fortuna.
Presa l’auto di lei raggiungemmo Ostiense e parcheggiammo sotto casa, edificio piuttosto vecchio e privo di ascensore, quando raggiungemmo il quinto piano praticamente in preda all’eccitazione la avevo quasi del tutto spogliata appurando che non portava neppure le mutandine.
Entrati in casa raggiungemmo le camera da letto di cui intuii appena i contorni, dato che lei si era rimasta nuda abbacinandomi con lo splendore del suo corpo.
Mentre le leccavo i capezzoli aveva estratto l’ uccello e mi trascinò verso il ...
... letto.
Mi sforzai di completare la svestizione togliendomi anche i calzini, sapete mi avevano detto che l’uomo a letto con i calzini è cosa che le donne più giudicano comica e fuori luogo. Pensate a cosa porta la testa nei momenti di pressione emotiva.
Quando fui nudo mi dedicai alla figa, anch’essa perfetta, né molto pelosa né depilata da farla sembrare una bambola. Aveva poi un buon profumo, il ventre teso esibiva un ombelico piccolo e regolare.
Quando preso coraggio emersi , avevo una erezione considerevole e mi spinsi dentro di lei che dimostrò la sua approvazione con un gemito.
Guardarla mi dava una sensazione di eccitato languore, era bella, davvero tanto bella ma era l’espressione dipinta in volto di allegria e serenità a spingermi a baciarla appassionatamente. Temevo di sborrare troppo presto, di interrompere quell’estasi, ma anche quella scopata si concluse, quando mio malgrado ebbi un calo di concentrazione e sborrai. Sborrai sussultando e ansimando come un apneista riemerso dal profondo del mare.
Dopo esserci lavati ci abbracciammo nudi ed io provato dalla giornata, senza accorgermene, sprofondai nel sonno.
Mi vegliai nella stanza sconosciuta di soprassalto, laura era distesa e la siluette del suo culo nella penombra mi confermò che era stato tutto reale. Come reale era la sete che mi divorava, frutto del caldo e della cena a base di massicce quantità di pepe.
Mi avviai nella casa sconosciuta alla ricerca della cucina, l’appartamento era piuttosto grande ...