L' intervista
Data: 10/10/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: nh-paul, Fonte: Annunci69
... il nostro piccolo harem, coinvolgendo i nostri compagni che non disdegnavano una bella sega o un pompino fatto o ricevuto, riuscimmo anche a scoparne un paio, giorno dopo giorno siamo arrivati alla fine dell’anno e le nostre mamme vennero a prenderci felicissime del legame che ci legava decisero di riscriverci per il terzo anno.
Alla fine delle vacanze , che purtroppo non passammo insieme, ci siamo quindi ritrovati Franco era al settimo cielo, mi raccontò che finalmente, durante un giochetto solitario, anche lui aveva finalmente eiaculato, non attesi oltre e , approfittando della relativa libertà dei primi giorni, raggiungemmo il nostro rifugio dove ci spogliammo a vicenda con una fortissima voglia dovuta alla lunga separazione.
Ormai nudi ci buttammo sul nostro letto le nostre lingue impazzite cercavano in tutti i modi di penetrare il più profondo possibile nelle bocche assetate eravamo letteralmente spalmati l’uno sull’altro i nostri uccelli cinguettavano felici di sentirsi nuovamente vicini, non ce la facevo più inizia a succhiargli i capezzoli che si rizzarono subito come piccoli peni gli leccai l’ombelico e finalmente giunsi là dove lui mi aspettava con piccole ma significative contrazioni, non aspettai molo e lo presi tutto in bocca fino in fondo facendomi venire un conato, ma proprio non potevo aspettare, su e giù con foga vogliosa, Franco lentamente si rigirò per poterlo prendere in bocca a sua volta, l’attività era ormai frenetica, ci succhiavamo con voglia e ...
... frenesia, ma non fu per molto, sentii finalmente le prime contrazioni del bel cazzo di Franco che annunciavano l’imminente orgasmo e venne, venne copiosamente nella mia bocca mentre io mi scaricavo nella sua , bevemmo come due assetati e poi le nostre bocche si riunirono per festeggiare con un bel cocktail di giovane succo la ritrovata intimità. Ora Franchino dobbiamo rivestirci velocemente e andare in aula magna, dove il magnifico rettore, don Rivoltella (un omone di circa 2 metri, pericoloso di nome e di fatto), ci avrebbe rivolto il solito discorso d’ inizio anno, lui seguì il mio invito e, riassettati i vestiti, ci avviammo unendoci agli altri allievi.
Don Rivoltella ci accolse e come sempre rimanemmo intimoriti dalla sua presenza e da quel vocione forte ed autoritario insieme a tante altre cose ci comunicò che per noi del terzo anno c’era un nuovo prefetto (cerbero, secondino, ecc.) che avrebbe sostituito il nostro don Carlo, detto don Ciccio, che era stato trasferito in una parrocchia di Milano.
Usciti gli altri ci fece attendere, uscì e di lì a pochi minuti rientrò seguito da un giovane prete semi nascosto dal suo immenso fisico, ragazzi ecco a voi don Riccardo che vi seguirà quest’ ultimo anno, volsi svogliatamente lo sguardo e fui letteralmente folgorato da due simpatici e vivi occhi castani.
Don Riccardo …….. mio Dio !!! …… che bell’ uomo ! Uomo vero, maschio ma con un aria da ragazzino impertinente che ti risultava subito simpatico, ne rimasi immediatamente ...