Into the White
Data: 04/03/2019,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Lesbo
Dominazione / BDSM
Autore: Rebis
... Per loro poteva anche provare una certa compassione e forse un certo grado di malcelato rispetto.Per quello che doveva fare invece� Espirò. L�ossigeno abbandonò il suo corpo in uno sbuffo argenteo-biancastro, fondendosi con l�aria quella fredda mattina di gennaio.Sapeva bene cosa doveva fare.Estrasse dalla tasca un foglio. Un indirizzo scritto sopra.Poche righe scarabocchiate oltre a quello: un nome e un cognome. Tra le virgolette, un nomingolo di sorta, uno pseudonimo.Un nome da cartone animato, da film d�azione di serie Z.Il vero nome era probabilmente più attendibile. Martin Priest.Martin il Prete. Martin il Sacerdote. Martin l�officiante del demonio, il bastardo che aveva trascinato nel baratro moltissime persone. Forse un minuscolo ingranaggio. Forse no.In ogni caso, era una metastasi cancerosa, parte del tumore che avvolgeva la città.Ed era tempo che la metastasi smettesse di esistere.Percorse la via. Notò come, nonostante fosse giorno fatto, alcune ragazze e anche donne, bianche o nere che fossero, affollavano il marciapiede, avvicinandosi alle auto o a passanti che parevano interessati.Prostitute. Puttane, non per vocazione o scelta ma per necessità. Tutto quello che avevano era il loro corpo, tutto quello che potevano perdere� l�avevano già perso?Forse.O forse avevano ancora la vita. Per loro c�era ancora speranza.Per altri, lui incluso, il tempo delle speranze era lontano. Trascorso ormai da tempo immemore. Per quelli come lui nessuna redenzione attendeva.Solo la ...
... consapevolezza di aver ceduto a un impulso irrefrenabile, di aver fatto saltare le regole. In fin dei conti, anche se circondato dalla folla, lui era straniero nel mondo, così come ogni altro uomo. La differenza era che lui lo sapeva. Gli altri no.Così come le prostitute. Esponevano poca carne ma movenze e linguaggio del corpo rendevano pIù che evidente il loro mestiere. Alcune, una bionda dalla carnagione pallida come il gesso e una che sembrava messicana, apparivano persino imbarazzate. Dovevano essere nuove del mestiere, costrette a farlo per fame.Un�altra invece, un�asiatica ancheggiava e si muoveva come se il marciapiede fosse la sua personale passerella. Fece il filo a un paio di tizi e alla fine, confabulò con un bianco di sessanta o più anni. Soldi passarono di mani, mani passarono sul corpo della donna. I due iniziarono a camminare in senso opposto alla folla. Evidentemente a cercare un alcova in cui rubare istanti di mercenario piacere al tempo lui e lei a riscuotere i soldi che sapeva di dover pagare a qualche protettore. Le motivazioni non erano importanti: lui non condannava. Non aveva il diritto di giudicare. Non più.Una nera, anche un bel pezzo di donna, per essere onesti, si avvicinò a lui, fendendo la folla con espressione arrogante. Viso ovale, il naso forse un po� schiacciato, capelli crespi e sguardo luminoso. Trucco aggressivo e leggins con una giacca aperta su una maglietta leggerissima che sembrava esplodere sotto la pressione di due seni grossi come ...