L'orfanella
Data: 08/03/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Tara
... attorcigliato a gomena, stringevo fra le gambe. Fortunatamente, non riprendevo servizio alla pizzeria, fino alle diciassette, così, dopo pranzo, ero andata a riposare recuperando un bel po’ di forze. “ Hai parlato con i tuoi amanti? ”, mi aveva chiesto Akim in un attimo che c’eravamo incrociati, lontano da sua moglie. Presa alla sprovvista, mi ero allontanata da lui fingendo che qualcuno potesse sentirci, così poi da pensare ad una risposta che non sapesse da prendi tempo. “ Per il momento uno di loro non è d’accordo ma confido di riuscire a fargli cambiare idea ”, gli sussurrai mentre mi consegnava i calici di birra da portare al tavolo numero sei. “ Ho soltanto bisogno di un po’ di tempo; qualche giorno almeno ”, terminai imitando i ventriloqui, parlando senza muovere le labbra. La stessa sera, mentre mi accompagnava a casa con la sua auto, dopo essersi fermato in un punto della strada dove c’era poca illuminazione, si abbassò la cerniera dei geans, mi prese una mano e se l’appoggiò sul pene chiedendomi di massaggiarglielo. “ Io lo faccio, ma sappi che se ci scopre Orlando, uno dei miei amanti, quello che è contrario, non mi lascerà nemmeno più venire al lavoro. Di notte, scende a portare il cane a fare i suoi bisogni ”, inventai, lì per lì, per il timore che capisse subito quali erano i miei limiti nel fare atti sessuali, anche i più elementari. Frase che lo bloccò permettendo a me di salutarlo e tornarmene a casa. Stavo per infilare la chiave nella toppa quando sentii ...
... Liliana aprire la sua porta e invitarmi da lei perché voleva farmi vedere una cosa importante. Apparentemente l’alloggio era vuoto così lei ne approfittò per mostrarmi un grosso e lungo pene di gomma con due teste ben definite, che poi pretese di farmi provare. “ Non devi fare altro che infilarti una punta davanti e l’altra dietro, poi ti metti in ginocchio sul divano, divarichi le gambe e ti appoggi sul cuscino sottostante lentamente fino a quando col tuo stesso peso, ti lasci penetrare secondo quanto desideri. Devo ammettere che l’esperimento non fosse di mio gradimento, ma visto che lei mi avrebbe procurato i suoi fratelli come maestri sessuali, esaudii la sua richiesta. All’inizio, trovai una certa difficoltà, ma poi, col suo aiuto, tutto divenne più semplice e piacevole, al punto che iniziai a godere in modo strepitoso, mugolando come una lupa in calore. “ Questo non è niente Roberta. Il piacere sarà maggiore quando dentro di te entrerà carne viva ”, mi confidò, accarezzandomi fra le cosce, fradice di umori. “ Sarà meglio che tu faccia una doccia, amica mia: sei più bagnata tu di una trota appena pescata ”, mi suggerì, indicandomi la porta del bagno. Avrei potuto farlo da me ma già che c’ero, ne approfittai, soprattutto perché io avevo solo la doccia, mentre da lei, una vasca enorme dove avrei potuto fare il bagno proprio come piace a me. Ero appena entrata in acqua quando la porta si aprì e comparve la mia amica coi suoi due fratelli. Il primo impulso fu quello di coprirmi ...