L'orfanella
Data: 08/03/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Tara
... instancabilmente, poiché il contatto del suo membro col mio palato, non smetteva un attimo di infondermi piaceri su piaceri, a trasferire tramite la gola, il seno, il ventre, godimenti sublimi al mio clitoride, inondando le mie cosce con fiumi di umori. Avevo quasi male alle mandibole, ma lui instancabile continuava a gemere senza però cedere, sciogliersi in un godimento meritato. Ma alla fine, ebbi il mio trionfo. Si inarcò quasi fino a spezzarsi, lanciò un urlo gutturale e svuotò in me un litro di sperma bollente, liquido che subito deglutii al completo senza disperderne una sola goccia. Diluvio universale che credo sia passato diretto dalla mia gola al mio ventre, esploso subito dopo in un deflagrante orgasmo, preludio di un mancamento improvviso che mi lasciò incosciente per tutta la restante notte. Quando mi destai, ero ancora nuda, coperta da un candido lenzuolo bianco, accudita dalla mia amica Liliana la quale, mentre ero svenuta, mi aveva pulito la vagina con delle salviettine imbevute e infilato un paio di mutandine con tanto di assorbente contenitivo per eventuali perdite. “ Com’è andata …? ”, mi chiese, appena si accorse che mi ero ripresa. “ Ancora non lo so, credimi … Devo riprendere completamente le mie facoltà fisiche ed intellettive, fare il punto degli avvenimenti, e poi, forse, potrai ripetermi la domanda. Una cosa certa però la posso confermare: per la prima volta, nella mia vita, ho raggiunto il piacere più sublime, il vero orgasmo ”, le confidai, con ...
... assoluto piacere, nel riprendere dalla memoria le immagini e le sensazioni provate la notte prima. “ Allora, tutto bene …? ”, si accertò, fiera di se stessa per avermi messa nelle condizioni di diventare una vera femmina da letto. “ Non ti hanno fatto soffrire, vero? ”. “ Assolutamente …! Anzi, mi hanno insegnato diversi metodi per far felice un maschio, e non solo, ma anche cosa non fare per deluderlo. Non vedo l’ora che riprendano le lezioni, sai Liliana?” “ Si, lo immagino. Vedrai che fra non molto ti raggiungeranno, tesoro ”, mi rassicurò, appoggiando il palmo della mano sul mio ventre, frizionandolo da sopra del lenzuolo. “ E questa tua bella passera, inizierà a cantare di gioia, più intonata di un usignolo in amore ”, proseguì, mentre sollevava il lenzuolo per andare ad accertarsi del mio stato vaginale. “ Sei in ordine. Stanotte, quando te l’ho detersa, con delle salviettine, ce l’avevi di un fradicio e appiccicaticcio che ho dovuto usare due confezioni intere per riportartela quasi alla normalità. Ora però è calda, umida al punto giusto ”, si accertò infilando due dita fra le mutandine e l’assorbente, fino a raggiungere le labbra del mio intimo; toccatina che diversificò il mio equilibrio etero facendomi pendere momentaneamente verso deliziose fantasie lesbiche, emozione, subito avvertita da Liliana che fingendo la più disonesta indifferenza, simulò di volersi accertare se anche più profondamente ero in buone condizioni. Non riuscii a trattenere un profondo sospiro di ...