Come fratello e sorella
Data: 11/10/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti
... fantasticavo settimane intere su quei pochi centimetri di stoffa. La fantasia mi trascinava lontano, in mondi sconosciuti. Ero esule in paesi stranieri ma Emma arrivava a salvarmi e a riportarmi in patria. Le più belle attrici si innamoravano di me ma io le rifiutavo perché mi ero promesso solo a lei. Poi un giorno lei si sposava con un granatiere dall'aria soddisfatta ed ebete ma prima di dire sì, si voltava dalla mia parte e diceva a tutti che era sempre stata innamorata di me... Possedevamo una foto in cui apparivano insieme le nostre famiglie, quando avevamo lei quindici e io quattordici anni. Feci sparire la foto, tagliai via tutti gli altri e lasciai solo noi due, vicini, con lei che mi cingeva le spalle. Poche foto, credo, sono state la causa di tanti piaceri solitari come quelli che mi provocai con quell'immagine ritagliata. Le altre ragazze non mi dicevano niente e io, d'altra parte, non dicevo molto a loro. Chi avrebbe potuto volermi bene più di una che mi conosceva da sempre? Arrivammo così alla vigilia dei suoi diciotto anni, nel suo ultimo anno di liceo, penultimo mio. Forse solo io mi accorsi che c'era qualcosa di nuovo in lei. In apparenza era sempre la solita perla di ragazza e nessuno avrebbe potuto notare niente di diverso ma io che la osservavo da sempre con occhi particolari, non mi ingannavo. La vedevo, ogni tanto, durante le solite ripetizioni che mi dava, perdersi trasognata, lo sguardo ora triste e sommesso, ora più lieto. Negli ultimi tempi, però, ...
... una tristezza nuova, struggente, si levava dai suoi bellissimi occhi che sfuggivano i miei. Notai che usciva sempre più spesso, cosa normale in una ragazza quasi maggiorenne, ma mi sembrò un altro segno che qualcosa era cambiato. No, non mi sbagliavo: si era innamorata di qualcuno, era inevitabile che accadesse, in fondo lo avevo sempre saputo che sarebbe successo ma provai lo stesso una gelosia rabbiosa e dolorosa. Chi era il fortunato? Erano già amanti? Eppure non era giusto, nessuno poteva adorarla più di me! Cominciai a spiarla in modo ancora più ossessivo. La domenica pomeriggio usciva sempre, la sentivo attraverso il muro salutare la madre e dire che andava al cinema con le amiche. Provavo a seguirla, stando attento a scendere pochi istanti dopo di lei ma c'era sempre qualcosa che andava storto: o la perdevo di vista o non riuscivo a starle dietro senza essere scoperto o semplicemente mi vergognavo di quello che facevo e tornavo indietro, salvo poi pentirmene. Ma dopo un mese di buchi nell'acqua, finalmente una domenica, approfittando di una pioggia sottile che consentiva di nascondersi dietro un ombrello, riuscii a pedinarla per un bel pezzo. Eravamo quasi arrivati alla periferia della città, quando la vidi entrare in una cabina telefonica (eh già, era un'altra epoca). Dopo un pò ne uscì e fatti pochi passi la vidi fermarsi: era evidente che aspettava qualcuno, lo stesso a cui aveva telefonato. Dopo una decina di minuti vidi arrivare un'auto, una Fiat Uno e lei salì a ...