Come fratello e sorella
Data: 11/10/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti
... bordo. Non avevo visto il conducente ma non ne avevo bisogno per sapere chi fosse: conoscevo bene l'auto e la sua targa. Il proprietario altri non era che il fascinoso professor De Angelis, l'insegnante di lettere di cui tutte le alunne erano innamorate. Così brava, così perfetta, così bene educata, ma tutto questo non le impediva di farsi scopare dal suo professore, un uomo che aveva il doppio dei suoi anni. Schiumavo di rabbia. Dove erano andati? Il professore era sposato, aveva bambini, l'aveva portata in un motel dove fingevano di non accorgersi di una minorenne o in qualche garçonnière scovata appositamente. Fremevo pensando a quello che stavano facendo, mi sentivo vittima di un sopruso o addirittura di un furto. Pensai al modo di vendicarmi. Rivelare tutto ai genitori di Emma? Scrivere una lettera anonima al preside della scuola? Affrontare la moglie del professore e dirle che la sua rivale era un'allieva del marito? Come al solito, dopo tutti questi progetti perversi mi sentivo meschino e provavo vergogna. Che diritto avevo di essere geloso? Mi ero mai dichiarato? E anche se lo avessi fatto avevo delle chances, io stupido e insignificante ragazzetto, contro uno che sembrava la controfigura di Alain Delon nel film La prima notte di quiete? Potevo consolarmi notando che le lezioni sessuali di De Angelis non le procuravano la gioia che mi sarei aspettato di vedere in una ragazza che ha appena scoperto cos'è un orgasmo. La vidi via via intristirsi e incupirsi e una volta ...
... mi scacciò infastidita quando andai a chiederle il solito aiuto scolastico. Era la prima volta che mi trattava male e ne trassi la convinzione che forse l'avventura era già giunta al termine e che il professore si fosse stancato della ragazzina. Un mercoledì tornavo da scuola. L'aria era fredda, fu il febbraio più gelido di sempre. Emma da un paio di giorni non veniva a lezione, ufficialmente influenzata. Avevo salito le scale ed ero arrivato al mio pianerottolo quando la madre di Emma uscì improvvisamente di casa, come se mi avesse aspettato dietro la porta, mi venne addosso e mi mollò due ceffoni in piena faccia. "Non ti vergogni, piccolo vizioso che non sei altro? Altro che fratello e sorella, questo facevate quando stavate da soli, eh? Ma ti faccio vedere io!" Mia madre uscì, richiamata dalle urla, e chiese spiegazioni. La signora pensò che non era il caso di mettere in allarme tutto il palazzo e ci spinse in casa nostra, dove disse che Emma era incinta e che ero stato io. Mia madre trasecolò e mi chiese se era vero. Non sono mai stato un mostro di intelligenza ma quella volta mi fu tutto subito chiaro. La madre si era accorta dello stato della figlia e le aveva chiesto chi era il suo amante. Emma non voleva rispondere la verità, avrebbe rovinato la vita dell'amato: un professore che seduce l'alunna, ancora minorenne, e la mette incinta, allora più di oggi era nei guai fino al collo. Di fronte al suo silenzio la madre si era arrovellata per trovare la risposta e questa si ...