Fiore di Bach -Cap. X- La presa di coscienza.
Data: 10/03/2019,
Categorie:
pulp,
Autore: Flame
... formare un arco perfetto, il fruscio delle foglie ci accompagna per tutta la strada sterrata, in fondo ad essa risiede la villa, imponente di epoca vittoriana, non mi trovo sorpresa nel constatare il lusso sfrenato che emana, rispecchia perfettamente la decadenza di Regina. Tuttavia al suo interno, sembra aver varcato la soglia di una cattedrale gotica, varie rappresentazioni dell'apocalisse posso ammirare sotto la volta, alle pareti, in un continuo arabesco senza fine. Passiamo corridoi, varchiamo porte, tutto mi sembra un mesto labirinto. Ho uno strano presentimento, mi avviluppa la mente, mi corrode e si insinua lentamente strisciando. L’ultima porta è chiusa, -c'è una gran festa… sei pronta?- Ed mi guarda con fare interrogativo, un sorrisetto sbilenco increspa le labbra formando due fossette ai lati della bocca. Annuisco, pensando di non essere poi così pronta come gli faccio credere. C’è musica di sottofondo, divani e poltrone in stile Vittoriano, di velluto rosso sparsi per la sala, enorme, le pareti sono rifinite in oro e gli affreschi rappresentano il grande disegno della distruzione. Non ci sono finestre, delle tende velate sono poste davanti alcuni divani, creano suggestione, come se dietro essi ci fossero nascoste persone nude intende in intrecci erotici, non riesco a comprendere appieno quante fossero, forse tre o quattro, vedo la loro pelle lucida di sudore brillare con l'offuscare della luce, le loro gambe, poi seni opulenti, culo grossi, i loro mugolii ...
... sommessi. L'amplesso amoroso è esplicito intravedo i loro sessi, la peluria scura delle donne e i cazzi eretti e ricurvi dei loro partner, il loro sbattere di fianchi sulla carne arrossata. In breve tempo mi viene un presentimento, ma prima che questo sia privo di dubbi vedo Regina seduta in disparte, a godersi lo spettacolo. Al rivederla un brivido mi percorre la spina dorsale, ripenso a Babette, il microfono. Mi avvicino a lei, accosto le mie labbra alle sue e assaporo il suo bacio sensuale. -Buon compleanno- sussurro, lei in risposta mi sorride, i suoi occhi smeraldo sono accesi di una luce propria. Da questa prospettiva posso ammirare meglio il groviglio di corpi e, con mio grande stupore, posso notare quanto siano innaturali i loro movimenti. -Regina ma…- sussurro. - Agalmatofilia. L’essere attratto da manichini o statue, in questo caso loro si muovono con movimenti meccanici per impersonare qualcosa di innaturale. – Quei movimenti inanimati mettono strane idee in testa, non provo disgusto ma quasi attrazione verso di loro, per quel muoversi goffo. Sembrano dei danzatori, dei danzatori macabri intendi in amplessi erotici. Mi attraggono, vorrei toccare la loro pelle ed assicurarmi che fossero veri, delle persone vere. Li vedo contorcersi sempre più, i loro gemiti divenire gutturali; indossano maschere di cera che mi ricordano il carnevale di Venezia. Dimentico del perché sono qui, dimentico il microfono e Babette, per un lungo momento sono priva d' intelletto, mi lascio andare ...