Fiore di Bach -Cap. X- La presa di coscienza.
Data: 10/03/2019,
Categorie:
pulp,
Autore: Flame
... alle sensazioni che i danzatori macabri mi donano, mi provocano piacere, mi fanno scivolare lenta in un torpore come se stessi fluttuando in una bolla di sapone, ho le loro mani ovunque: sul viso, sulle labbra, sui seni, sul ventre, sul sesso… mi sfiorano con dita, bocca e lingue. Io sono immobile. Un manichino di carne, di pulsioni e sensazioni, mi sono addosso, di lato, dietro, le loro maschere mi ammaliano, le loro mani mi portano lentamente verso il piacere, verso l'apice del godimento. Quello che provo è un orgasmo mentale che si riverbera nelle meningi passando ogni centro nervoso e riversandosi infine sul mio corpo, lo sento scendere fin in basso dove la sensazione di calore è palpabile. I danzatori non sono sazi, mi possiedono completamente in diversi grovigli di corpi osceni, l'odore forte di sesso, di orgasmo imminente, di sudore, mischiato all'incenso ed altri effulvi mi fanno perdere il lume della ragione. Regina è con me, ci prendiamo e perdiamo nel abisso del piacere. Statua senza la possibilità di muovermi, ho solo il diritto di lasciarmi andare e godere, godere fino a perdere i sensi. Godere fino a trovarmi in uno dei miei mondi dove i danzatori non sono macabri ma artisti che con la loro arte raccontano storie. Al mio risveglio c'è solo Regina al mio fianco, mi guarda. Credo di essermi sognata tutto... i danzatori sono esistiti solo nella mia mente bacata? -Hai dormito per un bel po’, Ania.- -Quanto?- -Un giorno intero.- Mi metto a sedere stordita, e subito ...
... penso al microfono, Babette… una muta paura esce allo scoperto… -Ania, stai bene cara?- -Si... si… ho solo bisogno di tempo…- arranco, lei mi guarda sospettosa. Sospiro. -Spesso sogno Magda…- esordisco, aggiustando la bralette e costatando che il microfono non fosse in evidenzia. -Regina io ho…- -Ania, Magda ha fatto cose che non doveva fare, l'ho ripagata con la stessa moneta.- La stessa moneta. La moneta ha una doppia faccia. Testa o croce. Io sto facendo altrettanto? -Ti sei vendicata- mormoro. Il suo sguardo diventa truce, gelido. -La mia non è vendetta ma giustizia- risponde in tono freddo. Giustizia. La mia scelta è quella giusta? -Giustizia non è uccidere- continuo. - Lo è invece!- esclama urlando. – Lei ha fatto di peggio, mi ha uccisa interiormente mille e mille volte. Ma tu cosa vuoi capire… ? Non hai provato quello che ho provato io. – - Foma mi ha fatto stuprare dal cane mentre tu guardavi, perché non mi hai aiutato?- -Non potevo.- -Invece si, hai pensato solo a te stessa.- Non sopporto altro. Non si torna indietro. Questa è stata una catena autodistruttiva, spetta a me dare il colpo di grazia. -Ania, torna qui… abbiamo un'ultima cosa da fare…- -Non abbiamo più niente da fare Regina. Niente.- Scappo lontano, lasciandomi alle spalle lei e il suo sguardo disperato. Epilogo. La casa in questo primo giorno di sole a Mosca sembra più viva che mai, mi giro le stanze e vedo i ragazzi riprendere a poco a poco le loro vite dopo la tragedia di Magda, loro non sanno nulla, a ...