Adele e rachele. la casa sul lago.parte 2
Data: 13/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: siempreganas
... torna perfettamente in ordine, pulito e profumato. La fattucchiera è la signora delle pulizie, che viene mentre sono via e si muove rapida regalandomi ogni giorno una rinnovata rinascita nell'ordine. Questo però è ciò che accadde ieri notte: non riuscendo a dormire, ho letto fino all'alba e perciò stamattina mi sono svegliato tardi. Rachele era già in casa, la sentivo armeggiare in sala. La chiamai, sapendo che il grosso del lavoro doveva svolgerlo nella mia camera, per rifare il letto e mettere in ordine i vestiti. Entrò, e mi scusai per non aver ancora liberato la stanza. Non si preoccupi, mi disse, è casa sua e lei è libero di fare ciò che vuole. Ero in piedi e indossavo il pigiama. Osservai che la donna abbassò gli occhi per un secondo e mi resi conto che stava maltrattenendo un sorriso. Aveva notato che la mia erezione mattutina non mi aveva ancora abbandonato totalmente. Cosa guardi? chiesi stupendomi immediatamente delle mie parole. E arrossii. Nulla, mi compiaccio semplicemente. Rispose guardandomi e sorridendo, stavolta senza censurarsi. Era una malizia esplicita, che non mi aspettavo. Sì volto e comincio a mettere in ordine il letto. Non so cosa mi successe, non ero più io. O forse il crollo dei tabù con Adele aveva liberato anche le mie ultime riserve, e allentato i filtri inibitori. Era piegata, e potevo vedere le gambe nude sotto il grembiule da domestica. Era un grembiule corto ed ero certo che sotto non avesse nulla. Accade, a volte, che per non sporcare i ...
... vestiti, le signore delle pulizie indossino solo il grembiule, con solo l'intimo sotto. Questo pensiero mi eccito ancor più, e non seppi resistere alla tentazione di avvicinarmi. Ormai il mio non era più un residuo di eccitazione notturna, ma una follia da erotomane senza scrupoli. Il pigiama non tratteneva più il mio desiderio, che feci sfiorare sui glutei morbidamente coperti dal cotone rosa della sua casacca. Se ne accorse? Non ci fece caso? Non si mosse. Indugiai per qualche secondo in più, non si mosse. Spinsi con una lieve pressione cercando lo spazio tra i glutei per adagiare il membro che ormai aveva trovato la via della riscatto dai pantaloni. Era uscito da solo a rivedere le stelle. Non si mosse, ma si fermò. Appoggiò le mani sul letto, in attesa di una mossa successiva. Con le mani accarezzai le sue rotondità. Alzai la veste per scoprire delle mutandine di pizzo nere. Non si mosse, ma vidi fremere i suoi glutei. Accompagnai il pizzo fino alle caviglie, abbassandomi a mia volta. Annusai l'odore acre di una intimità rassegnata, e non riuscii farne il mio fiero pasto del mattino. Mi alzai però, non meno eccitato di prima. La testa vermiglia e gonfia del mio sesso incandescente adocchiò di presso il rifugio atteso, e vi si appoggiò delicatamente, annunciandosi all'ingresso. A quel punto Rachele ebbe uno scatto, sì voltò e fece con la bocca ciò che sembrava predestinato accadere con le altre è più misteriose labbra. Seppe usare in modo eccezionale la lingua e il palato, ...