1. Adele e rachele. la casa sul lago.parte 2


    Data: 13/03/2019, Categorie: Etero Autore: siempreganas

    ... concentrazione per non farglielo notare, e per spiegarle, semplificando al massimo, che stavo analizzando le abitudini sessuali di una tribù amazzonica recentemente individuata da una studiosa brasiliana. La cosa è sembrato interessarla, e forse per questo indugiava con il suo corpo sopra il mio. Deve essere eccitante, proferì quasi sussurrando, sebbene quella frase rimbombò nelle mie orecchie come un grido. Un grido eccitante. Non lo era per nulla, ma mi voltai, e dissi di sì. Molto eccitante; e l'ho guardata. Lei ha fissato i suoi occhi falsamente ingenui nei miei e siamo rimasti in quella posizione per forse 10 o 15 lunghissimi secondi. Poi si èavvicinata e mi ha dato un bacio, uno di quei baci di ragazza, senza nessuna bramosa volgarità. Solo desiderio, gaiezza, fresca eroticità. L'ho messa a sedere sulla scrivania, allargandole le gambe. Aveva un vestitino leggero, sebbene sia arrivato il primo fresco. Mi sono inginocchiato per leccarla, e scostandole le mutandine colorate l'ho leccata, era profumata, tenera, soffice. Mi ha tirato su quando stava per raggiungere ...
    ... l'estasi, facendomi capire con i gesti che voleva giungere al culmine sentendomi dentro. Allora sono entrato dentro lei, non senza un certo impegno. Era stretta ma abbastanza bagnata per accondiscendere all'accoglienza. Sono entrato, dentro, dentro, sempre di più. Fino a quando ha cominciato a gemere singhiozzando, in una sorta di pianto da bambina. Mi sono messo paura, pensavo che le stessi facendo male, ma mentre stavo per uscire mi ha afferrato pregandomi di non farlo, ma di continuare, senza esitare. Quell'apparente pianto preannunciava il godimento di tutti i sensi. I suoi ed i miei. Sono venuto insieme a lei, dentro di lei, in quel corpo che mi ringiovaniva ad ogni contatto nel mio contro il suo pube. Alla fine crollammo sulla scrivania, spargendo tutti i miei fogli ai nostri piedi.
    
    Quando mi sono rialzato mi sentivo imbarazzato, come se avessi approfittato della sua giovinezza. Lei invece sorrideva. Si è pulita velocemente e si è rivestita; mentre raggiungeva la porta si è voltata, e con un sorriso che mi sembrò illuminasse la stanza mi ha augurato buon appetito.. 
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