Adele e rachele. la casa sul lago.parte 2
Data: 13/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: siempreganas
... accompagnando il dolce risucchio con massaggi sapienti, che caricarono la mia arma per l'esplosione, sorreggendo contemporaneamente la sacca delle munizioni. Esplosi, di fatto, dopo poco, senza ferire né uccidere, bensì nutrendo con ogni stilla della mia estasi la servizievole signora del mattino. Si vesta e vado a fare colazione, devo sistemare la stanza, prima di andare via. Mi tirò su le mutandine e i pantaloni del pigiama, dopodiché ricominciò a rassettare il letto.
20/10/2016
Dieci giorni che sono sul lago. Non credo che riuscirò a scrivere un libro, come preventivato. Sarà un saggio, un testo divulgativo. Non ho il tempo per strutturare un'analisi approfondita. Immancabilmente, ogni pomeriggio, vedo la signora Adele. Il nostro è un amore appassionato e delicato. Senza remore né ipocrisie. Al mattino invece, ho preso l'abitudine di svegliarmi un po' più tardi. Anzi, di farmi svegliare da Rachele, che, avendo le chiavi, entra in casa discretamente. Normalmente fingo di dormire, perché l'attesa e l'aspettativa sono eccitanti. Mi lascio accarezzare, ma lo strumento del mio erotismo è già pronto, bramoso. La donna solleva le coperte leggere, gioca con il mio sesso da sopra il pigiama, che poi abbassa fino alle ginocchia, insieme ai boxer. Io resto steso, passivo, con gli occhi chiusi, e mi piace accarezzarle i capelli mentre in ginocchio accanto al letto si prodiga su di me. Il mio risveglio definitivo avviene con un sussulto eiaculatorio tra le labbra sapienti della ...
... domestica. Mi dice buongiorno sorridendo e non chiede altro. Dopodiché inizia a lavorare e io posso vestirmi per andare a fare colazione in paese. È tutto così strano, la realizzazione del sogno di qualsiasi uomo, ma io non ho fatto nulla per meritarlo. Anzi, non ho richiesto nessuno di questi servizi.
Oggi infatti ho creduto di essere pazzo, di vivere in un sogno, o forse in un incubo, non lo so più. Jenny, la figlia della signora che mi prepara i pasti, è venuta come sempre a mezzogiorno per portarmi il piatto di pasta e il secondo, che normalmente distribuisco tra il pranzo e la cena, insieme a dell'insalata e un frutto. Mi ha salutato cordialmente mentre ero alla scrivania, intento sul mio lavoro. Ha lasciato le cose come d'abitudine in cucina, e poi inaspettatamente si è avvicinata. Posso chiederle su cosa sta lavorando? Non si era mai permessa troppe confidenze, e non risposi immediatamente. Mi è subito sembrata una ragazza molto timida e discreta. Una bella ragazza sicuramente, 19 anni e tutta la freschezza di quell'età. A quanto mi era parso di capire, cosìmi aveva detto la madre mentre ci accordavamo per i pasti, aveva lasciato la scuola prima del diploma, per lavorare come barista. Non credo perciò che il suo fosse un interesse intellettuale, circa il mio lavoro, ma semplice curiosità di ragazza. Si è sporta sopra le mie spalle per sbirciare tra i miei fogli. Nel farlo ha strusciato i suoi piccoli seni su di me provocandomi un fremito. Ho dovuto fare uno sforzo di ...