1. Né per caso, né per amore - la rossa atto ii


    Data: 14/03/2019, Categorie: Tradimenti Autore: buio_selvaggio

    ... te...portami su non resisto più”
    
    Senza ricomporci entrammo nel palazzo, per fortuna era tardi e non c'era nessuno. Sull'ascensore riprese a baciarmi e toccarmi, infilando la mano sotto i pantaloni, io la girai con le sue spalle contro di me e le toccai il seno, baciandola sul collo. I suoi capelli avevano un profumo inebriante...L'ottavo piano era ancora lontano...
    
    Senza smettere di baciarci entrammo in casa. Appena chiusa la porta, gettò la sua borsetta per terra, e mi venne addosso, spingendomi contro la porta, con violenza, tenendomi ferme le mani. Si inginocchiò davanti a me, slacciandomi la cintura e calandomi con forza pantaloni e boxer. Il mio cazzo svettava davanti a lei, lo guardo per un secondo, poi lo inghiottì d'un colpo emettendo un gemito. Si muoveva lentamente facendomi assaporare le sue labbra carnose, con una mano sul mio petto e l'altra sulle palle...mi stava facendo impazzire. Le bloccai la testa con le mani, emise un'altro gemito e presi a darle il ritmo della pompata. Poi il suo telefono squillò. Si fermò di colpo e mi guardò, prese la sua borsetta, li per terra vicino a lei. Era Piero.
    
    “Ciao Amore” rispose “no sono ancora a cena con altri candidati, abbiamo finito tardi, ora sono in bagno, ma fra poco vado a letto.”
    
    Mentre parlava mi guardava con sguardo languido, passandosi la lingua sulle labbra mentre lui parlava. Prese a masturbarmi.
    
    “no tutto bene, dopodomani devo tornare, mi fermo qui ancora come ti ho detto”
    
    Ricominciò a farmi un ...
    ... pompino, gemendo per asserire alle parole del suo ragazzo
    
    “mmm...” si fermò “no spero di riuscire a tornare in tempo per cena...” - “mm mm.... no ora vai a letto tranquillo, ci sentiamo domani, ciao”
    
    Era estremamente eccitante avere il mio cazzo nella sua bocca mentre ascoltava il suo ragazzo, ma dovevo resistere, quella notte era nostra. Appena chiusa la telefonata la sollevai da terra con forza e la baciai, sentivo il mio sapore nella sua bocca. Le tolsi la giacca e la spinsi io ora verso la porta, la guardai per un attimo, poi le strappai con forza la camicietta rompendole qualche bottone e le sfilai la minigonna, lasciandola solo con le autoreggenti nere e con il completo intimo che aveva messo per l'occasione: un reggiseno nero che incorniciava stupendamente il suo seno e mutandine di pizzo. La girai ancora e le tolsi il reggiseno, volevo assaggiare il suo senso e i suoi turgidi capezzoli di un rosa intenso. Ormai lei aveva perso la testa, gemeva e sospirava.
    
    “non resisto più, prendimi, ti prego”
    
    Ma io volevo farla eccitare ancora, mi inginocchiai per sfilarle le mutandine. La sua figa era curata, bellissima, il suo profumo invadeva la mia mente...e la mia lingua si muoveva lentamente per assaporare il suo sapore. Continuai così per qualche minuto, accelerando il ritmo e toccandole il seno con le mani; i suoi gemiti erano diventate urla di piacere, il suo calore era diventato un bagno d'umori...
    
    “sei pronta per godere?” le dissi
    
    “si, fammi tutto quello ...