1. Maschi d'oggi: un culo vergine per uno smartphone...


    Data: 14/03/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: RedTales

    ... iniziando a scorrere con le dita in quel solco e cominciando pure a concentrare le sue attenzioni sulla stretta fessura. Il polpastrello dell’indice intraprese un lento girovagare attorno all’apertura seguendone il bordo ma senza mai spingersi nel lieve spacco centrale che, stimolato da quel massaggio iniziava ritmicamente a contrarsi in leggeri spasmi che lo allargavano, seppur di poco.
    
    Michael si accorse di non riuscire a controllare quei fremiti, sentiva il suo buchetto tentare di aprirsi stimolato da quel sapiente massaggio e voleva continuare a tenerlo serrato ma si rendeva conto che non ci riusciva. Ma oltre a questo sentiva qualcosa che lo faceva muovere da dentro, una sensazione che non aveva mai provato e cercò con forza di resistergli.
    
    Anche l’uomo se ne accorse bisbigliando un: “lasciati andare, vedrai che ti piacerà. Mi sembra proprio che il tuo culetto sia estremamente sensibile… Vedrai che ti piacerà...” mentre, portando di tanto in tanto il dito alla bocca per bagnarlo di saliva in modo che scorresse meglio, riprese a farlo girare tutt’attorno a quel prezioso buchino.
    
    Ci “lavorò” molto, gustandosi ogni millimetro di pelle e provando a spingerlo dentro solo quando lo vide assai ben rilassato e disposto ad aprirsi appena lo picchiettava delicatamente proprio sull’apertura. Ormai tutta la zona era assai ben inumidita e l’ulteriore aggiunta di saliva non facilitò che il compito.
    
    L’uomo, piegato in avanti per non perdersi nemmeno un ”fotogramma” allargò ...
    ... con decisione un gluteo slargando in parte il buchino e quindi vi appoggiò sopra l’indice e con poca pressione lo fece scorrere dentro il corpo di Michael per metà.
    
    Il ragazzo lo percepì benissimo ma non andò oltre a quella strana sensazione che associò a quando, da piccolo, la mamma gli metteva le supposte.
    
    L’operazione si svolse nel più assoluto silenzio, rotto solo dal pressante ticchettare di un grosso orologio appeso ad una parete. Le due falangi piantate dentro si mossero in tutte le direzioni come per cercare la via migliore e quindi con un’altra leggera pressione sprofondarono completamente.
    
    “Ecco, adesso non sei più vergine. Ti ho penetrato completamente. Mi senti?” annunciò soddisfatto riprendendo ad agitare l’indice più che poteva: “lo senti? E’ tutto dentro il tuo culetto.”
    
    Michael la ritenne una domanda retorica e non rispose gustandosi quella piacevole sensazione di solletichino assai profondo che sentiva. Quel dito era entrato con disinvoltura e non gli aveva arrecato il minimo fastidio e si sentì quasi sollevato anche se un brusco: “adesso ti comincio a scopare così” lo allarmò. Ma l’improvviso scorrere del dito dentro di lui non gli procurò il minimo problema, anzi quella strana ma “gustosa” sensazione aumentò con il ritmo impresso dalla mano.
    
    Francesco Maria era tutto intento a guardare come le pieghe della pelle si deformassero al muoversi del suo dito e come lo sfintere si richiudesse immediatamente come ne usciva, riaprendosi come per magia ...
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