1. Sei solo e vorresti un partner, hai un partner e vorresti la solitudine....


    Data: 20/08/2017, Categorie: Etero Autore: SexCulture, Fonte: Annunci69

    ... ha voluto giocare per dimostrare a se stesso di poter vincere. Mi ha cercata come non faceva più da mesi, con il nostro vecchio, solito sistema: la chat. Mi ha prepotentemente strappata al mio lavoro, alla mia tranquillità, ben sapendo che per me sarebbe stato difficile resistergli. Ancora troppo presto riuscire a rifiutarlo, ma soprattutto perché avrei dovuto temerlo? Convinta di essere stata la protagonista di una grande storia d’amore mi sono fidata ciecamente della sua passione, del suo desiderio manifesto, del suo bisogno di avermi ancora una volta. Ho accettato di annegare nel fiume di parole che scorrevano sullo schermo del mio computer, incredula, ma non scettica. Gli ho creduto, come ho sempre fatto. L’ho seguito nel piacere di leggere tutto ciò che avrei desiderato fare, nel piacere che avrei desiderato potergli regalare. L’ho condotto per mano nell’idea di mille baci rubati, di mille carezze mai ricevute. Mentre il desiderio, quello vero, quello reale, quello che scalda tra le gambe, si faceva sempre più forte dentro di noi, alimentato dal ricordo di ciò che era stato. Leggevo la sua eccitazione mentre mi gridava quanto fossi sempre stata l’unica a saperlo far volare, mentre esplodeva in una gelosia incontenibile all’idea che ci fosse stato qualcuno dopo di lui. L’ho sentito godere al pensiero che ancora era stato l’ultimo per me. L’ho sentito gioire all’idea che io non fossi ancora ...
    ... libera dal suo fantasma.
    
    E poi l’ho sentito raffreddarsi, senza che giungessimo al piacere estremo come tante volte avevamo fatto, in passato. Leggevo allibita le parole di un altro uomo, non di colui che tanto avevo amato. L’ho sentito chiamarmi in mille modi, ma il tono non era più quello che conoscevo. Mi ha lasciata un’altra volta, presa e di nuovo abbandonata, come una bambola rotta, cui non occorre nemmeno sistemare il vestito strappato. L’ho chiamato un’ultima volta, chiedendogli di gioire insieme. Fallo sola, mi ha risposto, tanto io non ti amo più.
    
    Ho fissato quello schermo per un tempo che mi è parso un’eternità. Non osavo toccare la tastiera, nemmeno scottasse più di un braciere rovente. Calde lacrime cominciavano a scorrere lungo le guance, inarrestabile alluvione di dolore. D’improvviso ho pensato a chi mi ama, a tutti coloro che mi vogliono bene e mi sono chiesta perché buttarsi via.
    
    Mi sono chiesta che cosa provasse lui dopo questa bravata; se la sensazione di avermi ancora in pungo lo facesse sentire più uomo, più maschio, più virile. Mi sono chiesta il significato di tutto ciò e soprattutto se io sarei mai stata capace di fare tanto male.
    
    Ho pianto per ore, incapace di darmi risposte. Alla fine ho sorriso, convinta che l’unica cosa bella di una storia che credevo fosse perfetta è stato il mio amore e nient’altro.
    
    Ora, però, non c’è più nemmeno quello…solo disprezzo.. 
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