1. La confessione di Stefania


    Data: 18/03/2019, Categorie: Etero Autore: Dandy Rotten

    Avrei fatto di tutto per lui, lo amavo e avevamo un intesa sessuale perfetta. Per questo quella sera feci quel gesto.Per caso ci eravamo conosciuti nella stessa palestra, allo stesso corso serale.Per due anni avevamo seguito due corsi separati, poi quello da lui frequentato era stato soppresso e gli eventi lo avevano costretto a passare nello stesso che frequentavo io. Per un anno e mezzo ci parlammo appena per salutarci o per scambiare qualche opinione, ma i nostri dialoghi erano stati sempre molto laconici, poi... scoppiò d'improvviso la scintilla.Una sera verso la fine di febbraio, mi accorsi parlando con lui che c'era qualcosa di particolare nel suo sguardo e nel suo modo di intendere la vita... sentii d'improvviso come una forte attrazione, qualcosa che mi stava facendo capire che con lui sarei stata felice, soddisfatta, che avrei potuto passare la mia intera vita di donna senza rimpiangere alcunché.Abitavo vicino alla palestra e andavo in bicicletta, lui invece, non aveva la patente e come me usava la bicicletta. Facemmo la strada fianco a fianco al ritorno, parlando del più e del meno, e mi venne spontaneo, se non invitarlo esplicitamente o chiedergli che faceva in serata, almeno dirgli cosa avrei fatto io:-C'è uno spettacolo di cabaret allo Zeder... sono molto curiosa e vorrei vederlo!-Ah! Cabaret,,, abito vicino allo Zeder... è facile che ci si veda da quelle parti...Sperai in cuor mio che venisse per davvero... confusa com'ero, non potevo immaginare che la scintilla ...
    ... stava scoccando anche per lui.Quando un paio d'ore più tardi mi sentii toccare una spalla mi voltai e vidi lui... non m sembrò vero.-Franco! Ce l'ahi fatta!- gridai attirando l'attenzione del cabarettista che si voltò verso di noi.-Grazie, ma non mi chiamo Franco! Comunque sì, ce l'ho fatta!Risi coprendomi il viso, Franco mi tirò verso di lui e mi abbracciò affettuosamente, come mai aveva fatto prima.-Se urli così, Stefy, ti mandano sul palco a fare lo spettacolo al posto suo- mi disse indicando con un gesto del capo il cabarettista di fronte a noi, sorrisi e mi voltai di nuovo verso il palco. Restammo così fino alla fine dello spettacolo, poi ci avvicinammo al banco bar e ordinammo un calice di vino rosso a testa. Parlammo, aiutati dalla confusione e dell'alcool senza troppi freni e quando decidemmo di uscire dal locale, e lo vidi incamminarsi a piedi, lo chiamai e lo invitai a salire con me in auto.-Abito vicino, posso andare a piedi...-Lo faccio con piacere, figurati...Arrivammo in meno di cinque minuti, e per ricambiare la cortesia di averlo accompagnato, mi invitò a salire. All'epoca, Franco viveva con i suoi, e pure io che ero fresca di laurea, quindi non biasimai quel suo domicilio, dato che avevo un anno in più di lui, ma non ero messa meglio. Entrammo in silenzio, io mi tolsi le scarpe con i tacchi per non fare rumore, e seguii Franco in cucina. Prese due bicchieri e li riempì di un vino rosso dal gusto simile a quello bevuto poche ore prima.-Andiamo di là- mi disse ...
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