1. La collega di mia moglie


    Data: 18/03/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Gaetanosono

    Fine agosto, primo giorno d'ufficio dopo le ferie estive; anche per mia moglie. Mi telefonò per dirmi che la suocera di Maria aveva ricevuto un avviso di pagamento di 4.350 euro da parte del mio ufficio e firmato da me. Maria è una collega di mia moglie. Io sono Gaetano e ho 44 anni. Mi disse che l'indomani sarebbe venuta a trovarmi in ufficio. Così fu e, insieme a lei, pure suo marito. Naturalmente ci conoscevamo. Anche col marito con il quale capitava e capita, in occasione di qualche cena d'ufficio delle nostre mogli o in occasione di qualche gita domenicale, sempre organizzate in ufficio, di trascorrere una serata o una giornata assieme. Con Maria più confidenza in quanto quando capita, per un motivo qualsiasi, di andare a trovare mia moglie ci vediamo quasi sempre ed avendo, lei, un carattere aperto ed allegro, parliamo e scherziamo. Infatti, non appena entrati nella mia stanza, sorridendo mi diede del delinquente. Dopo pochi preamboli il discorso si fa serio. Ricordavo perfettamente la pratica ma naturalmente non sapevo chi fosse quella signora. Spiegai tutto il più chiaramente possibile. Porca miseria! Come fa mia mamma a pagare tutti quei soldi! Mia mamma è sola e ha solo la pensione sociale, quattro soldi" disse sconsolata lui. Io cercai di tranquillizzarlo dicendo che magari poteva essere possibile rateizzare. "Non c'è qualche soluzione? Non dico di non pagare niente, ma quanto meno di ridurre la cifra. Vedi come ci puoi venire incontro Gaetà" disse lei. Mi ...
    ... sentivo quasi responsabile della loro sconsolazione e dissi, tanto per rasserenarli, che avrei ristudiato tutto per trovare, se fosse stato possibile, qualche soluzione per agevolare la signora, tanto i termini di pagamento erano lontani. Quando andarono via mi ritrovai in un mare di confusione e lasciai la pratica in evidenza. Non passò un'ora e squillò il telefono sulla scrivania. Non era una chiamata interna, i miei mi chiamano sempre al cellulare e quasi quasi non volevo nemmeno rispondere. Risposi e rimasi sorpreso. "Gaetano! Maria sono. Scusami se ti disturbo" "No, figurati. Dimmi" "Credo che tu capirai come mi sento a pensare a questa cosa. Come dobbiamo fare? Non lo so. Mia suocera non è nelle condizioni di pagare tutti quei soldi". Dissi che miracoli non ne potevo fare ma che avrei fatto il possibile per venire loro incontro. "Vedi come ci puoi aiutare Gaetà" pausa di qualche secondo e poi "Sono disposta a tutto. Te ne sarò sempre grata. Ti ringrazierò come vuoi tu. In qualsiasi modo". Per tutto il giorno quel sono disposta a tutto, quel ti ringrazierò come vuoi tu e in qualsiasi modo, mi rimbombarono nella mente. Il giorno dopo ristudiai tutta la situazione e incominciai ad intravvedere qualche motivazione per ridurre la pretesa dell'ufficio senza trasgredire nessuna norma. Il giorno dopo ancora riordinai le idee e prospettai tutto al mio direttore. La mia soluzione poteva essere in presenza di una istanza con allegata una certa documentazione. Chiamai mia moglie al ...
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