1. La collega di mia moglie


    Data: 18/03/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Gaetanosono

    ... non scivolarono giù sul suo culo. Si staccò e tutta rossa disse: "Basta! Non esageriamo. Ora devo andare. Ciao ci sentiamo. mi raccomando". Ero eccitatissimo: quella situazione, con una che mai avrei potuto immaginare, mi intrigava molto. Avevo fretta di ricalcolare tutto. Effettuai la simulazione, andai dal direttore ed ebbi il suo benestare. Non appena rientrai nella mia stanza sentii squillare il telefono. Era lei che mi chiamò per dirmi che si sentiva scombussolata, che avevamo sbagliato e che mia moglie era una cara collega. Le chiesi se le fosse dispiaciuto e rispose di no. Non le diedi notizie sulla pratica. Non ci sentimmo per una settimana, poi una mattina mi chiamò per dirmi che aveva tutto pronto. "Sei pronta in tutto?" le chiesi. Silenzio. "No, oggi no" "Quando? "Oggi no". Oggi no, ma un ulteriore approccio magari si, pensai. Oggi no, anche perché avrei dovuto organizzarmi. I nostri uffici sono nella stessa strada distanti 450-500 metri. Nella stessa strada, a metà ma più vicino al mio, una piazzetta, una stradina e un vicolo cieco dove un mio collega, nonché caro amico, nonché compagno di calcetto, ha la vecchia casa dei nonni dove spesso ci riuniamo per una bella cena insieme ad altri colleghi oamici. Lui la usa anche per le sue scopate extra e più di una volta mi aveva detto che se ne avessi avuto bisogno mi avrebbe dato la chiave. Fra l'altro mi aveva fatto notare che era ben attrezzata: scottex, fazzoletti imbevuti, preservativi, vaselina e pure le lenzuola ...
    ... usa e getta. Il tempo di fare il tragitto e arrivò. Si presentò on un sorrisino imbarazzato; le andai incontro, mi chinai e ci sfiorammo le labbra. Evitò. Sorrise quasi vanitosamente. "Sei sicuro di volerlo fare?" "Perché tu no?" "Non pensavo di piacerti" "Invece si. Tu non sei sicura di volerlo fare?" "Non l'ho mai fatto con un altro. Mi credi?" "Certo" "E se non fosse stato per questa situazione sono sicura che non ci avremmo mai pensato nè io nè tu. Comunque adesso vediamo quanto viene da pagare" "Ma questa situazione l'hai creata tu" "Scherzavo" "No, mi hai telefonato appositamente per dirmelo" "Non pensavo che tu l'avresti preso alla lettera" "Invece si". La feci girare dalla mia parte e, appena fu al mio fianco sinistro, aprii il fascicolo mostrando la liquidazione per intero e sottolineando il risultato finale."Mille e duecento euro? Gaetà, ti devo ringraziare veramente. Non so come ringraziarti" "Si, lo sai perfettamente. Mi devi ringraziare come hai deciso tu" dissi allungando il braccio sinistro dietro di lei a palparle il culo. "Gaetà no. E poi qua?". Però non si allontanò. Era un piacere palpare il suo culo sodo e continuai con più decisione mentre ci fissavamo. Lei rossa come un peperoncino edio magari leggermente imbarazzato ma deciso. "Che figura ci facciamo se ci vede qualcuno?": Intrufolai la mano sotto la gonna, fra le sue cosce fino a sfiorarle le mutandine. Mi fissava come per dirmi, implorandomi: Gaetà, per favore no che mi piace. Sospirò e distaccandosi ...
«1234...7»