La collega di mia moglie
Data: 18/03/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Gaetanosono
... cellulare e le dissi di farmi chiamare da Maria al telefono dell'ufficio. Mi chiamò e le dissi di venirmi a trovare l'indomani mattina. Seguì un attimo di silenzio da parte sua. Che ha capito? "Ah! Così? Allora ci sono novità?" disse. Insistetti nel dirle di venirmi a trovare. L'indomani, quando arrivò, non potei non notare il suo imbarazzo convinta, forse, che avremmo dovuto parlare pure del modo come ringraziarmi. Non potei fare a meno di ammirare la rotondità del suo culo, fasciato da una gonna bianca attillata, e la consistenza delle sue tette sotto una camicetta blu. Intendiamoci, non è che avessi mai fatto dei pensieri su di lei e non è nemmeno una donna che fa girare gli uomini per strada. E' una donna normale che dimostra, almeno in viso, tutti i suoi 43 anni. Non è alta: io sono 176 cm e lei mi arriva al mento; nel complesso è ben formata, almeno così mi era apparsa vestita; in viso non è brutta: bocca e naso ben proporzionati; occhi castani molto vispi in un faccino tondo spesso ricoperto dai lunghi capelli castani che svolazzano ad ogni suo movimento. Ma in quell'occasione, forse a seguito del discorso che mi aveva fatto, la trovai attraente e provocante. Quando entrai subito in argomento mi sembrò più serena. Le dissi della documentazione che avrebbe dovuto produrre; disse che ne avrebbe parlato con suo marito e che comunque pensava che non ci sarebbero stati problemi. Quindi le dettai l'istanza che avrebbe dovuto presentare firmata da sua suocera. "Ma quando ...
... viene da pagare?" chiese. "Non ho ancora quantificato ma sicuramente di meno" "Gaetà, per favore, nelle tue mani sono, in ogni caso noi dobbiamo pagare perché mia suocera.....Comunque grazie per quello che stai facendo" "Potendo ti avrei aiutata in ogni caso, figurati, ma, se non ricordo male, mi hai telefonato appositamente per dirmi che eri disposta a tutto, che mi avresti ringraziato come volevo io e in ogni modo". Diventò rossa. "L'ho detto così perché tanto ero sicura che non me lo avresti chiesto" "Se ti sei offerta, a prescindere da tutto, come posso rifiutarmi, che fa ti faccio questo sgarbo?" dissi sorridendo. Arrossi di più. "Non sono abituata a queste cose. Che pensi? Perché mi vedi così che scherzo sempre? Non l'ho mai fatto". Mise l'istanza con l'elenco della documentazione nella carpettina che le avevo dato e si alzò. "E va bene! Vado! Mi faccio sentire quando ho tutto pronto". Mi alzai e girai dalla sua parte. Continuò: "Mi devi dire quanto viene da pagare" "Mii, che fretta!" "Per forza, sai che pensiero che ho?" "Non ti preoccupare, appena quantifico te lo dico. Intanto dimmi un minimo di grazie" dissi prendendola da sotto le ascelle all'altezza delle tette. Gaetà che fai?" "Solo un anticipo". Sicuro che non sarebbe entrato nessuno feci per baciarla. "Mi vergogno! Non l'ho mai fatto". La tirai a me con le mie mani ai lati delle sue tette, alzò il viso e le nostre bocche si unirono, le labbra si spalancarono e le lingue si intrecciarono fino a quando le mie mani ...