Il vestito di Silvia
Data: 18/03/2019,
Categorie:
Zoofilia
Autore: babbacombe lee, Fonte: EroticiRacconti
Aveva aperto l’armadio e si era guardata nello specchio fissato all’interno dell’anta. In forma perfetta, come al solito. Silvia era soddisfatta del suo aspetto, era di quelle donne dal fisico snello ed atletico, vagamente androgino, con le spalle larghe, braccia e gambe magre e leggermente muscolose, ed i seni piccoli. Che fosse una donna si sarebbe notato comunque dal suo culetto rotondo e ben modellato, ma Silvia vestiva sempre un po’ da “maschiaccio”, canottiere e magliette in estate, maglioni d‘inverno e immancabilmente jeans, ma non di quelli aderenti, costosi e firmati, ma piuttosto quelli rozzi, ed un po’ sformati, tipo farmer americano, quindi, in condizioni normali, il suo didietro sarebbe passato inosservato. Quella mattina, mentre si guardava allo specchio, scalza e con indosso soltanto mutandine e reggiseno, lo sguardo di Silvia cadde sul vestito turchese appeso nell’armadio, unica anomalia tra i tanti capi che usava usualmente. Lo aveva indossato poche volte, in qualche occasione importante, ed era un mucchio di tempo che non lo metteva. Sulla sua pelle ancora abbronzata stava proprio bene, fasciava perfettamente le sue forme senza stringere troppo. Naturalmente non avrebbe potuto mettere le solite scarpe da ginnastica e così tirò fuori dalla scatola le uniche scarpe eleganti che possedeva. Tacco alto e fino, ma non troppo alto, perché lei con quei trampoli spropositati proprio non riusciva a camminare, una breve pettinata ai suoi lunghi capelli scuri, che per ...
... l’occasione aveva deciso di lasciare sciolti sulle spalle, invece che tenuti legati con il solito grande fermaglio a molla, un filo di trucco, e Silvia era uscita per andare al lavoro come tutte le mattine. Ma non era come tutte le mattine, il suo ingresso in ufficio iniziò con i due addetti al bancone della portineria, che conosceva da anni, che salutò come al solito, che risposero al suo buongiorno come al solito e … Un attimo dopo avevano cambiato espressione, non avevano detto nulla, ma lo stupore dipinto sui loro visi, era evidente. Accadde una cosa simile anche nell’atrio degli ascensori, nella breve attesa che ne arrivasse uno a piano terra. In mezzo ai colleghi del suo reparto l’effetto fu ancora più forte, sembrava che improvvisamente, grazie a quel vestito, avessero tutti scoperto che quel maschiaccio di Silvia aveva un corpo niente male. Nessuno le disse nulla, tranne un collega con cui aveva parecchia confidenza, a cui scappò un “dovresti vestirti più spesso così, stai molto bene”. La giornata passò così, con gli sguardi un po’ nascostamente ammirati dei colleghi, ed un po’ invidiosi delle colleghe, quando lei passava per i corridoi, ancheggiando leggermente. Non lo faceva apposta, era per via dei tacchi alti, che la davano poca stabilità, ma l’effetto del suo bel culetto, che si muoveva sotto al vestito turchese, era stato una piacevole novità che aveva spezzato la routine quotidiana dell’ufficio. Era una bella giornata di fine estate, non troppo calda, e Silvia, ...