Blade: giorni diversi
Data: 19/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis
... Adam, non riteneva che restare a vedere fino al Turn fosse un diritto inalienabile e un dovere come giocatore e uomo. Due ottime qualità.A essere sincero, se anche non ci fossi stato io, Adam sarebbe stato spennato. Non si trattava di me, ma di lui.Era un novellino e solo perché aveva vinto un paio di mani si era esaltato. E aveva scelto di continuare, ignaro delle semplici ma spietate regole del poker.Ora che aveva perso voleva solo sfogarsi.-Fanculo! Lo sapete anche voi che bara! Sennò come fa a vincere così tanto?!-, esplose il nero con una rabbia bestiale. Io me ne stetti zitto.-è bravo, Adam. è diverso. Gioca, fai pratica e lo diventerai anche tu.-, disse una giovane donna.Non ricordavo il suo nome, sapevo solo che non era stupida: non era solita restare in gioco a meno che non le uscissero ottime carte sin da subito. Una buona strategia, per quanto scontata.-Zitta, Cheryl! Tu... tutti voi qui mi trattate come un idiota!-, la rabbia di Adam non accennava a placarsi.Edwin scosse il capo.-Adam, sei liberissimo di pensarla così ma fuori da qui.-, Edwin non era solo un buon giocatore, era anche il padrone del locale nel cui retro stavamo giocando. Se diceva "fuori", eri fuori.Adam contrasse il viso in una smorfia di rabbia. Uscì imprecando e sbattendo la porta.Ebbi la netta sensazione che l'avrei rivisto.Io, impassibile, mi limitai ad aspettare che Cheryl desse le carte. Quella serata mi stava andando bene ma scommettevamo meno del solito. Piatti piccoli e ...
... quindi piccole vincite. Tranne per l'ultima che era costata qualcosa come cinquanta dollari al povero Adam, in perdita da più o meno due ore.Il buon giocatore di Poker sa quando alzarsi dal tavolo.Nel bene o nel male, in vittoria o sconfitta.Passarono altre mani. Cheryl perse altri cento dollari e anche io assaporai la sconfitta. Capitava.Edwin chiuse in pardita di soli venti dollari.Alla fine me ne andai con qualcosa come duecentodieci dollari in tasca.Mentre tornavo lentamente a casa pensai che sicuramente ne ero uscito bene ma forse avrei dovuto smettere di giochicchiare nelle bische e puntare più in alto. Ma mi sarebbe costato. Parecchio.Inoltre mi domandavo se, con tutti i pregiudizi sui mutanti, mi avrebbero concretamente accettato a un torneo di alto livello. Immerso in questi pensieri e arrivato a casa, lo sentii all'ultimo. Passi, verso di me, rabbia. Schivai all'ultimo il piede di porco.-Sei finito, stronzo!-, esclamò una voce. Adam, appunto.Se l'era proprio legata al dito! Non persi tempo a replicare e contrattaccai con un calcio al ginocchio. L'uomo gemette, cercando goffamente di colpirmi. Mancato ancora. Colpii io, due pugni da K.O. Adam ruzzolò a terra. Lo afferrai per la maglia.-Spero ti sia bastata, come lezione. Prenditela con te stesso, non con me.-, dissi. Lo lasciai in angolo e uscii.Inutile rincasare con lui sulla soglia.Mi rtirovai in un altro bar. Ed's Bar, o qualcosa così.Donne, nessuna. E la clientela era comunque poca.Ma andava bene: bevvi il mio coca e ...