Blade: giorni diversi
Data: 19/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis
... rhum senza protestare. Era pur vero che, da quando avevo il fattore rigenerante, le sbronze o altre cose simili non avevano attrattiva. A che serviva spaccarsi se poi si tornava come nuovi in mezz'ora?Tanto meglio, comunque non sono mai stato uno che esagera. Pagai e uscii.Tornai verso casa. E trovai una sorpresa.Adam era sparito, sicuramente dopo la lezione che gli avevo dato non si sarebbe rifatto vivo per un bel po'.In compenso, sulle scale vidi una ragazza con un abbigliamento troppo sexy per non essere voluto.-Ciao... Tu sei Blade, vero?-, chiese. Blade, lama.Il mio nome d'arte per un lavoro che arte non era.-Sono io.-, dissi. Inutile negarlo.-Ah, capisco. Ho un messaggio da parte di Zhara.-, disse la giovane. Zhara al-Jilani, una trafficante di merci varie, mutante anche lei e dannatamente sexy. Me l'ero pure fatta, questo dopo averle fatto qualche piccolo favore in cambio di qualche soldo. Il sesso é stata solo una naturale conseguenza. Sorrisi.-Dimmi pure.-, dissi.-Zhara ti ringrazia per tutto e dice che starà lontana dagli States per un po'.-, disse la giovane.Capelli castani, occhi color nocciola, viso delicato, un filo di trucco, veste sexy, profumo di Chanel e qualcos'altro, sottile. Annusai appena. Sì. Era lei.Quella ragazza per qualche ragione mi voleva.-Ottimo.-, dissi. Non che non avessi voglia di lei ma volevo capire che legame c'era tra le due cose.Non puoi vivere una vita come la mia se non impari a essere diffidente.-Dice anche che vorrebbe che tu ti ...
... rilassassi e mi ha mandato per... aiutarti.-, disse la giovane.Beh, più esplicito di così poteva esserlo solo danzando nuda con "per Blade" scritto sul seno con della crema al cioccolato...Sorrisi. Aprii la porta.-Entra pure.-, dissi. C'era ancora qualcosa che non quadrava. Una sensazione sottile. Ma andava bene.La feci entrare, ci sedemmo sul divano.-Come ti chiami?-, chiesi.-Dana.-, disse lei sorridendo.-Vuoi qualcosa da bere?-, chiesi. Lei sorrise. Annuì.-Dell'acqua va bene.-, disse. Qualcosa non andava.Una sensazione mi diceva che c'era qualcosa di veramente molto, molto, molto sbagliato. Comunque le servii un bicchiere d'acqua. Lei ringraziò e lo tracannò.Come se fosse stata agitata. Ora ne avevo la conferma.Quella era lì per una ragione.-Dunque... iniziamo?-, chiese lei. Mi mise una mano sul petto, mi prese l'altra e se la posò sul seno decisamente grosso, probabilmente rifatto.-Mi puoi fare quello che vuoi.-, disse. Invitante.Sentii un fermito al bassoventre. Dio, ci sarebbe anche stato, farmela ma non a rischio della mia vita.Così feci la cosa più giusta.-Facciamo che mi dici perché sei qui senza recitare la parte del regalino, prima che perda la pazienza.-, dissi.Stupore. Evidentemente non l'aveva previsto.-Io... non capisco!-, esclamò.-Allora ti aiuto.-, sibilai, -Quando ti ho dato il bicchiere hai bevuto, in fretta. Troppo in fretta.-.-Avevo sete!-, protestò lei.-Già. Allora perché tremi?-, chiesi.Era vero. Tremava. Mi guardò, improvvisamente consapevole di essere ...