1. Il veneto bsx


    Data: 19/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: FSeed

    ... discorsi mi avevano fatto pensieri abbastanza spinti, ma dato che non volevo saltargli addosso optai per un’altra opzione. Cominciammo a scherzare e a fare i cretini fino a quando non gli salii sulle spalle.
    
    “Vediamo se riesci a portarmi fino a casa così” lo sfidai.
    
    “Sarò ubriaco ma ce la faccio sicuro” rispose lui cominciando a camminare. Mi aggrappai a lui con le mani strette sul petto e la testa sulla sua spalla destra. La camicia era un pò aperta e ne approfittai per infilarci dentro le mani.
    
    “Che fai?” chiese Filippo guardandomi.
    
    “Rendo la sfida più difficile” risposi io spostando la mano verso il suo pettorale e stuzzicandogli un capezzolo”
    
    “Così non vale” disse lui accellerando un pò il passo “stai barando”.
    
    “non hai ancora visto niente” dissi io e cominciai a baciargli il collo. Mi fermai solo quando una gruppo di ragazzi ci passò vicino, ma appena furono lontani ricominciai a baciarlo.
    
    “F. smettila o così ti faccio cadere” disse lui col fiato mozzo. No sapevo se l’affanno era dettato dallo sforzo di portarmi sulle spalle o dalle mie provocazioni. Arrivati vicino a casa ci fermammo perchè Filippo era stremato
    
    “Ok” disse poggiandosi al muro “hai vinto te. Non ce l’ho fatta”. Io mi avvicinai a lui e insinuai una delle mie gambe tra le sue cosce. Eravamo in un angolo della strada quasi del tutto buio, lontano da sguardi indiscreti.
    
    “F. che fai?” chiese di nuovo Filippo mentre ricominciavo ad accarezzargli il petto e strusciavo il mio corpo sul ...
    ... suo “guarda che è meglio se ti fermi”.
    
    “Perchè?” chiesi io baciandogli di nuovo il collo “così non sarai più il bravo ragazzo?” gli sussurrai le ultime parole nell’orecchio. Fu un fulmine, mi spinse di più nel vicolo e mi mise la mano sul suo pacco, che oramai era diventato duro.
    
    “Ho cercato di fare il bravo, ma te non me lo rendi tanto facile” dicendo così si sbottonò i pantaloni e subito mi inginocchiai davanti a lui. Abbassati gli slip mi ritrovai un cazzo davvero lungo, un pò ricurvo verso sinistra ed estremamente venoso. Lo leccai sulla cappella gonfia fino a quando la mano di Filippo non fece forza sulla mia testa, facendomi entrare tutto il cazzo in bocca. Succhiavo come se fosse la mia prima volta, volevo ogni centimetro di quella mazza dentro di me.
    
    “Devo dire che vali davvero la pena” disse tirandolo fuori e guardandomi in faccia. Un rumore per strada ci fece sobbalzare entrambi.
    
    “Forse è meglio se finiamo a casa” dissi io rialzandomi.
    
    “Sei matto! Con i tuoi che dormono” Filippo era quasi terrorizzato.
    
    “Tranquillo” dissi io avvicinandomi a lui e leccandogli le labbra “se facciamo piano non sentiranno nulla”. Filippo si rimise il cazzo nei pantaloni e ci incamminammo. Durante il tragitto non feci altro che stuzzicarlo, sfiorandolo e toccandolo tra le gambe quando non c’era gente sul marciapiede. Arrivati a casa salimmo in ascensore, e una volta dentro fu Filippo a prendere l’iniziativa. Mi prese da dietro e cominciò a baciarmi il collo, con il suo ...