Buenos aires
Data: 21/03/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Grey-Heron
Anche questo è realmente accaduto.
Sto ascoltando il cd dei Pet Shop Boys/Behavior. E’incredibile come la musica ti riporta indietro nel tempo. Ti porta a ricordare ogni piccolo dettaglio dei fatti vissuti, le sensazioni, anche gli odori a volte. Lo stesso album lo stavo ascoltando quella sera quasi vent’anni fa, mentre preparavo l’ennesima valigia. Il volo era per le otto del mattino successivo. Dolce la musica dei Pet Shop Boys. Li trovo eleganti, quasi sofisticati, un pò snob. I ritmi della loro musica mi hanno sempre messo di buonumore, voglia di vivere, di essere, di fare.
Che furbi questi dell’ufficio del personale. Per mandarmi a Buenos Aires mi fanno volare prima a Parigi alle otto del mattino per poi prendere il volo Parigi/Rio/B.Aires/Santiago alle undici di sera. Sono matti da legare. Ma che ci faccio io a Parigi un giorno intero all’aeroporto?
Il 747 si è appena alzato in volo di prima mattina da Rio. Sono scesi quasi tutti, solo pochi vanno a Buenos Aires e ancor meno a Santiago del Cile.
Il comandante ci fa vedere la città facendo di proposito un paio di virate a dritta e a sinistra affondando le ali nel vuoto. Rio è meravigliosa anche vista dall’alto. E’ stata una bella notte tra le stelle, in compagnia dell’ovattato ronzio delle turbine, le luci basse, quasi tutti a dormire. Mi sono letto un intero testo sulla storia dell’arte per completare la giornata passata a Parigi al Museo d’Orsay. Quello che doveva essere un giorno noioso tra un volo e ...
... l’altro è divenuto invece un giorno molto interessante a godermi i maestri dell’impressionismo. Ed eccomi qui a guardare Rio dall’alto. Tra qualche ora si arriva e ancora non ho idea di ciò che mi aspetta. Ho comunque fatto bene a farmi spedire laggiù con tre giorni di anticipo sull’appuntamento di lavoro. Non sono mai stato a Buenos Aires, la Parigi del Sud America. Stanno attraversando una tremenda crisi economica e sono usciti da poco da una dittatura. Chissà come sarà? Avrò tre giorni tutti per me, io e tutto ciò che la città avrà da offrirmi.
Ho raccolto i miei bagagli, cerco il punto informazioni, devo avvisare la nostra agenzia che mi mandi una vettura a prendermi, sicuramente nessuno li ha informati che arrivo con tre giorni di anticipo. Sta dietro al banco informazioni, gli occhi sono scuri molto scuri, belli, grandi, vivi, le ciglia lunghe, la pelle chiara, i capelli folti neri come il carbone. Welcome to Buenos Aires, mi dice.
E’un bel sorriso ma molto discreto, abbassa gli occhi e li rialza come se io stessi li a mettere soggezione.
Vorrei chiamare per cortesia questo numero e far sapere che sono arrivato con tre giorni di anticipo, se possono venirmi a prendere e se hanno già organizzato un hotel per me. La ringrazio se li può chiamare e poi, gentilmente, se mi da del materiale illustrativo sulla città, qualche mappa, siti di interesse turistico, insomma le solite cose. Sorrido e ringrazio in modo fermo ma sbrigativo come se il tutto mi fosse dovuto. Ho ...