Buenos aires
Data: 21/03/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Grey-Heron
... parlato a mitraglia. Ecco, il mio solito difetto, deformazione professionale la chiamano. Devo smetterla di dare ordini invece di chiedere.
Ha fatto il numero dopo aver preso garbatamente il prestampato con le coordinate di viaggio che avevo messo li davanti. Parla nel suo spagnolo d’Argentina molto musicale.
La verranno a prendere ma solo tra un paio d’ore, mi dice, faranno subito una prenotazione per l’hotel. Lei è italiano? Rispondo mentre mi fa cenno di accomodarmi su delle poltrone a poca distanza dal coffee shop.
L’atrio dell’aeroporto si è svuotato quasi subito, c’è pochissimo movimento. Al banco informazioni non hanno nulla da fare. Il mio era l’ultimo volo dall’Europa. Silenzio. Sto leggendo per noia il retro del biglietto aereo. Sento che qualcuno si siede accanto a me. Io faccio una pausa caffè. Posso offrirgliene uno? L’attesa per la sua vettura sarà lunga, mi dice. Mi giro. Stessi occhi neri, stesso sorriso discreto, mi guarda con curiosità. Sono sorpreso. Che gentili qui in Argentina penso.
In Italia nessuno si sognerebbe di offrirti un caffè nell’attesa. Anzi una richiesta di aiuto come la mia e anche fatta in modo piuttosto perentorio avrebbe rotto i coglioni a chiunque di turno.
Grazie, accetto il caffè, rispondo. Rimanga qui, torno subito, esclama. Come se si preoccupasse del mio benessere, della mia persona. Si allontana. Osservo come muove il corpo. Con decisione, passo svelto, sicuro, contrariamente al suo sguardo che sembrava esprimere ...
... timidezza in un primo momento. Fa contrasto.
Ritorna dopo alcuni minuti con due bicchieri di caffè dolce e si siede accanto a me.
Ecco le ho rimediato anche dei depliant turistici e un paio di cartine. E’ bella l’Italia vero? Ci sono tanti italiani in Argentina, sono qui da generazioni. E’ la sua prima volta a B.Aires? Mi parla semplicemente come ci fossimo sempre conosciuti.
Bevo il caffè e mentre lo faccio mi rendo conto che questa non è la sala passeggeri di una compagnia aerea ma è l’atrio degli arrivi.. Il caffè non viene offerto qui. Lo ha pagato di tasca sua certamente. Mi sento un po’ in imbarazzato da queste considerazioni.
La conversazione si protrae sulle solite basi di cortesia comune poi mi vien da pensare che forse è in attesa di una conversazione meno formale. Cavolo,non è per caso che sta cercando di conoscermi meglio e io non me ne sono accorto subito? No, non può essere. Sono molto gentili qui, potrebbe essere anche solo cortesia professionale. Si, ma non offrono il caffè di tasca loro al primo che arriva.
Le sue mani sono molto belle. Ho un debole per le belle mani e dalle stesse capisco molto del carattere di una persona, è sempre stato così fin da quando ho incominciato ad avere coscienza di vita cioè da piccolo. Le mani degli altri a me parlano. Sono mani alle quali avrei permesso di toccarmi, anzi potrei incrociare subito le mie dita alle sue e stringerle e sentire tutte le sensazioni epidermiche nonché trasmettere e ricevere le sensazioni ...