1. Un amico speciale a monaco di baviera


    Data: 23/03/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: amico_monello

    ... giocare. Lo facevamo spesso, ci provocavamo a vicenda su uomini o donne che avevamo incontrato e dopo ci scappavano scopate clamorose, ma solo tra di noi. Almeno fino a quel momento. Perciò pensai che anche lei stesse facendo la parte quando mi disse: “Beh, Piero è un bell’uomo e secondo me ci sa fare col pisello. Dici sempre che sono la tua bella zoccolona, ora siamo qui e se vuoi te lo posso dimostrare”.
    
    Improvvisamente mi venne il dubbio che lei stesse facendo sul serio, ma soprattutto realizzai che era vero: dopo averci fatto su tante fantasie ora probabilmente ci trovavamo davvero nella situazione che avevamo sempre solo immaginato e, forse, desiderato. Mi tremarono di nuovo le gambe. Mi ero sempre vantato di essere estremamente trasgressivo, molto più di lei, le avevo sempre detto che per me nel sesso ci sono pochi limiti e l’importante è che stiamo insieme, che se eravamo realmente complici potevamo fare qualunque cosa, dico qualunque, purché i protagonisti fossimo io e lei…
    
    All’improvviso queste parole mi sembrarono una condanna: non avevo mai considerato quando le avevo pronunciate che mi sarei potuto trovare realmente nella scomoda condizione di dover dimostrare se erano o meno cazzate. Da un lato avevamo la possibilità di realizzare quella che fino a quel momento era stata una delle nostre fantasie più ricorrenti ed eccitanti, dall’altro correvamo il rischio di scoprire che la realtà è molto diversa dalla fantasia, che invece la gelosia avrebbe preso il ...
    ... sopravvento e che dopo ci saremmo rinfacciati tutto, che passare il confine tra pensiero ed azione avrebbe distrutto la nostra coppia. E se lui fosse stato più bravo di me? Se con lui avesse goduto più che con me? Se ce lo avesse avuto più grande del mio? Dopo, come avrei potuto sopportare i suoi silenzi senza immaginare ogni volta che stesse pensando a lui? Una tempesta di pensieri mi investì. Di certo dovevo riprendere il controllo degli eventi, ma come? Glissare, far finta di niente e portarmela via, di fatto rinunciando ad una ghiotta occasione di concretizzare il mio sogno più ricorrente oppure, a quel punto, essere io a condurre il gioco, a prendere in mano la situazione e portarla avanti, col rischio però di andare incontro ad una cocente delusione in grado di minare irreparabilmente la nostra serenità?
    
    La guardai sorpreso e le chiesi: “Ma fai sul serio?”. Mi sorrise e mi baciò, ma non ebbe il tempo di rispondere che rientrò Piero in camicione e pantalaccio portando una bottiglia di limoncello e tre bicchierini. “Ehi ragazzi, calma, beviamo prima. Poi se volete vi presto la camera da letto” disse ridendo a quella che forse era una battuta, forse no. Si sedette anche lui sul divano, all’altro fianco di Giorgia, e iniziò a versare il liquore col quale brindammo alla serata. Giorgia si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia, ringraziandolo per la giornata. All’improvviso qualcuno dentro di me, approfittando forse dell’ebbrezza provocata dall’alcool, prese il ...
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