Un amico speciale a monaco di baviera
Data: 23/03/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: amico_monello
... pantaloni. Mi staccai per prendere fiato e ne approfittai per sfilarle da sotto l'abitino e il perizoma, dopodiché mi accostai alla vulva completamente rasata, tranne che per una strisciolina di peli biondi che saliva su per il pube, a berne gli umori che già scendevano copiosi. Piero si alzò, si sfilò il camicione e si abbassò i pantaloni, liberando un cazzo leggermente più grande del mio ma non esagerato come temevo. Potevo sopportarlo! Notai che era circonciso e abbastanza doppio, con una cappella notevole ed obiettivamente ben fatto. Sapevo che Giorgia li preferiva così, e difatti non ci pensò due volte a poggiarci le labbra quando lui in piedi lo avvicinò alla sua bocca. Mi salì il sangue alla testa e provai una stretta allo stomaco, ma era una stretta piacevole. Giorgia è sempre stata la regina dei pompini, forse perché è una grande estimatrice del cazzo in generale e le è sempre piaciuto succhiarlo: ci mette passione. Mi aveva confidato che uno dei suoi desideri più segreti era di averne tre contemporaneamente. Beh, ci stavamo andando vicino. Giorgia si inginocchiò davanti a lui, si legò i capelli e iniziò a baciare la cappella di Piero tenendo l’asta con una mano mentre con l’altra gli massaggiava lo scroto. Io li guardavo, e sorprendentemente non ero geloso di questo trattamento normalmente riservato a me, anzi: ero contento del fatto che il nostro amico stava per ricevere una delle pompe migliori della sua vita, ed ero io che gliela stavo regalando. Giorgia iniziò a ...
... scorrere con la lingua su e giù lungo l’asta di Piero. Indugiò sui testicoli prendendoli tra le labbra per succhiarli dolcemente uno per volta, scese sotto a leccare il perineo e poi risalì su fino alla cappella, raccolse con la lingua la goccia cristallina che spuntava dalla fessura dell’uretra e la assaporò golosamente. Guardavo il pene di Piero pulsare nella mano di Giorgia mentre lei lo stringeva forte per far rigonfiare ancora di più la cappella, che ciucciava e mordicchiava con gusto. Quando vide che Piero era cotto, alzò per un attimo lo sguardo verso di me come per assicurarsi che la stessi guardando, poi strinse le labbra intorno al glande e risucchiò tutta l’asta facendosela scivolare fin giù in gola. Andò lungamente su e giù facendo seguire al movimento della testa quello della mano poi, ancora col membro di Piero in bocca, allungò un braccio verso di me. Velocemente mi spogliai e mi accostai a loro, lei strinse la mano intorno al mio uccello e iniziò a masturbarmi, poi staccò la bocca da Piero per riservarmi lo stesso trattamento fatto a lui, mentre segava il suo. Si alternò per un po' tra l’uno e l’altro e fin quando, finalmente, avvicinò le due verghe per prenderle contemporaneamente nella bocca spalancata. Il suo sogno era realizzato, almeno in parte, e io ne ero felice. Con un braccio cingevo la vita di Piero in piedi affianco a me, l'altra mano era poggiata sul capo di Giorgia che sempre in ginocchio si alternava equamente tra un membro e l'altro, succhiando ...