Etero quasi convinto
Data: 23/03/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: nh-paul
... credimi per me non è facile chiedertelo, infatti invece che chiamarti te l’ho messo nero su bianco. Spero di avere presto tue notizie, un bacio e una leccata. Paolo”.
Esterrefatto da questo del tutto inaspettato, lungo messaggio, ho dovuto rileggerlo più volte per capire bene se stavo sognando o se era vero. Ho dovuto andare a bere un bicchiere d’acqua, dopo la prima lettura, prima di poterlo rileggere una seconda e una terza volta.
Sapevo benissimo cosa stava provando Paolo e cosa potesse significare questo per lui. Mi sono anche sentito una certa responsabilità addosso prima di rispondere, in fondo il “rapporto” che si era venuto a creare con lui, ripeto, per quanto virtuale, era fondamentalmente diverso e speciale rispetto ad altri “compagni di web”. Paolo temeva le conseguenze che avrebbe potuto produrre un incontro dal vivo, visto che lo aveva desiderava così da tanto tempo. Lui era attratto da me e io da lui, la tentazione era forte, anche da parte mia. Forse in questi casi bisogna farsi poche seghe mentali seguire l’istinto…ebbene, è ciò che ho fatto. Ho risposto semplicemente alla sua email: “Ciao, anch’io ci sono, e questo weekend sono libero. Chiamami che ci mettiamo d’accordo”. Non mi sembrava il caso di fare tante menate tipo “ma sei sicuro?” o quant’altro. Vediamoci e basta, col rischio (quello solito) che poi di persona non ci facciamo alcun effetto, anche se non credo. Pure io avevo una gran voglia di conoscerlo e di fare ancora di più di quanto fin qui ...
... ipotizzato, al momento manco mi pareva vero che stia per succedere, ma poi, tre giorni dopo, il weekend stava per avere inizio. E gli accordi, ormai, li avevamo presi: lui sarebbe stato da me per due giorni.
Fino all’ultimo momento ho temuto un ripensamento con conseguente disdetta. Invece, appuntamento alle tre del pomeriggio di un sabato. Puntuale, suona il citofono. “Sali!”. Lo aspettavo, con la sigaretta in bocca, per smaltire quel minimo di tensione da attesa, anche i trenta secondi di ascensore sembravano un’eternità. Non lo aspettavo nudo al buio come aveva più volte ipotizzato, ma normalmente vestito, come un ospite qualunque, un amico e non un amante virtuale che stava diventando realtà. Lui lo sapeva che l’impatto non sarebbe stato quello fino a pochi giorni prima prospettato, ma sapeva che la prima sensazione personale avrebbe generato il seguito.
Ragazzi: che pezzo di figo! Mi si è presentato davanti questo metro e ottanta di ragazzo dall’aspetto mediterraneo, ombroso, ma dal sorriso smagliante che, una volta entrato in casa e appoggiato giù lo zaino, mi ha abbracciato come se rivedesse un amico dopo dieci anni. Sapevo che era restio all’idea di baciarsi ma “Fatti vedere quanto sei bello, ancora meglio di persona, davvero!”, ha esclamato, appoggiando subito le sue labbra sulle mie, con grande sorpresa del sottoscritto, soprattutto quando le ha dischiuse per far passare la sua lingua grande e potente direttamente nella mia bocca. Completamente senza fiato, ...