La signorina handicappata
Data: 24/03/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: almosttrip
... la pillola... Lei capisce... così adesso è al sicuro...”
Un po’ imbarazzato mi avvicino al letto. Accarezzo i bei capelli neri della ragazza e lei con uno scatto mi graffia a sangue la mano. Mi tiro indietro e rimango vicino alla porta.
Sua madre interviene: “Vergognosa! È peggio di una gatta in calore... Ci penso io... la ammansisco io questa selvaggia... Una bella sculacciata la renderà più mansueta e ragionevole...”
Volta la ragazza a pancia in giù, tira su la sottoveste e giù le mutandine di pizzo. Io, che intravedo qualcosa, ho un brivido. Cribbio! Che culetto! Soffice, morbido, bianco, paffuto. Che chiappe! Che culo nascondeva questa qui sotto alle mutandine. Il culetto è sporgente, bianchissimo; ma non rimane bianco per molto tempo.
La signora Julia incomincia a sculacciarlo vigorosamente. La stanza si riempi di schiocchi, di strilli e di sussulti. Io, mi sento tutto emozionato e mi allontano.
Quando la signora smette, la ragazza continua a pianger; poi emette una scoreggia e ride divertita.
La signora Julia si arrabbia ancora di più. “Ah! Piccola sporcacciona, sudiciona...”
E così dicendo prende dal comò una spazzola col lungo manico e incomincia a batterlo sul sederino nudo gridando: “Ti faccio vedere io.” Ciack
“Ahi!”
“Adesso ti insegno io.”
Ciack
“Ahi!”
“Se te le meriti te le dò sante.”
Ciack
“Ahi!”
“Anzi sacrosante.”
Ciack
“Ahi!”
“E di più ancora.”
Ciack
“Ahi!”
È tale la furia con cui colpisce, che la ...
... spazzola le sfugge di mano e va a rotolare sul pavimento. Allora la signora Julia prende un battipanni e prosegue l’educazione della figlia.
Dopo un simile esercizio, Anne Liese appare più ammorbidita. Sua mamma le ricompone i vestiti parlando forte: “Questa bambina è troppo focosa... Ha troppi ardori... Ci vuole qualcosa che la calmi... Ci vuole una bella doccia...”
La signora Julia pettina sua figlia, ancora piangente, la mette composta sul letto e mi dice: “Ecco. Adesso questa bella bambina è tutta sua.”
Poi a passi svelti esce dalla stanza. Siamo rimasti soli, io e la ragazza. Io guardo Anne Liese. Ha il viso un po’ storto, la bocca ha una smorfia. Non è certo una bellezza, no. poi guardo più in giù. E qui le cose vanno meglio. Che gran pezzo di gnocca!
Anne Liese indossa una camicia bianca di pizzo. Si vede la forma dei seni sotto la camicia; si vedono i capezzoli erti e duri. Mai visto capezzoli così, per diavolo!
Mi volto indietro; la signora Julia ha chiuso la porta e adesso siamo soli, io e Anne Liese. Mi avvicino di più al letto. La ragazza mugola qualcosa, poi ride. Io mi avvicino e le prendo la mano. È una mano rattrappita, con le dita storte dalla poliomielite. Ma è ugualmente una bella manina femminile.
“Ciao Anne Liese, come stai?”
“Aaahhh...”
Le tette sono gonfie e dure e le sfioro. Poi sollevo gentilmente le tette da sotto e le lascio cadere... Cazzo! Che tettona!
La ragazza adesso ride, mi prende la mano, la mette sopra alle tette ...