Rebecca, Nicholas ed io - L'arrivo - Racconti Erotici

Rebecca, Nicholas ed io - L'arrivo

... rimase in silenzio. Capii che mi stava studiando. Quando salii in macchina con l�autista che mi avrebbe riportato alla stazione, potevo solo sperare di averli colpiti. Il colloquio avvenne di mercoledì. Il martedì successivo ricevetti una telefonata da Sally: -Sei assunta. Inizierai il training tra due settimane- Mi ricordo il senso di eccitazione mista a malinconia che provai quando salii sul treno con le mie valigie immense, perché li dentro c�erano tutti i sei anni che avevo trascorso nella City. Quando arrivai nella mia stanza, ricavata al piano terra, con la finestra che dava nel verde, mi resi conto di quanto diversa sarebbe stata la mia vita lì. Ci sono molte cose da supervisionare in una casa come questa. Dalla dispensa alla biancheria, dai lavori di manutenzione alla cura del giardino, ma anche la prenotazione di voli e ristoranti. E assicurarsi che tutto ciò avvenga al massimo degli standard. E� fondamentale essere pronti a cambiamenti dell�ultimo minuto, come i viaggi di lavoro di Nicholas, che durante la settimana faceva base a Londra, ma poteva dover andare a New York o Singapore con appena un giorno di preavviso. A Rebecca accadeva di dover raggiungere le amiche a Saint Tropez o Verbier all�ultimo minuto. In un mese Sally mi rese in grado di padroneggiare questa routine, e coordinare giardinieri, cameriere, cuochi, e all�occorrenza fare da assistente ai coniugi Henley - Skinner. Ed io, nonostante la quotidianità, continuavo a restare affascinata da loro. Dai ...

... profumi che indossavano, agli abiti che portavano, dai loro gesti, ai loro sorrisi. Avvertivo un magnetismo silenzioso tra di noi, ma non potevo sapere se e in che misura fosse condiviso. Ma già dopo il primo mese di lavoro ebbi la sensazione che Rebecca mi riservasse un�attenzione particolare. Accadde di sabato pomeriggio, una giornata di marzo uggiosa, in cui lei e il marito si erano rifugiati nella piscina riscaldata dietro casa. Nicholas stava nuotando, macinava una vasca dietro l�altra sicuramente per liberarsi dallo stress di una settimana impegnativa. Mentre Rebecca, in bikini bianco, se ne stava sdraiata a leggere una rivista sul lettino. L�estetista a domicilio le aveva appena fatto manicure e pedicure rosso scarlatto. Ad un tratto mi chiamò per chiedermi di andare a prendere del succo al pompelmo. Quando ritornai a bordo piscina, prese il bicchiere ghiacciato dal vassoio d�argento, e bevve con soddisfazione. Stavo per voltarmi e ritornare in cucina, quando mi fermò. -Sofia, vieni con me- ordinò trattenendomi per il polso. Si alzò e si avviò verso la porta di vetro satinato. Non sapevo cosa pensare, ma obbedii. Oltre quell�uscio c�era la spa, con due lettini da massaggio, e altre porte di vetro che conducevano alla sauna. Con eleganza innata, Rebecca si sedette sul lettino. -Vorrei che mi mettessi dell�olio. La piscina mi secca tremendamente la pelle. Ma sai, non vorrei rovinarmi lo smalto-. Detto questo, si sfilò la parte superiore del bikini e lo lasciò cadere a ...