Gelosia Retroattiva
Data: 28/03/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Pantelleria
... controllo” Il suo tono cominciò a farsi stizzito. Il telefono suonò ancora. Ancora Davide. Eva ignorò completamente lo squillo. Qualcosa in me fece scattare un sentimento che fino a un secondo prima non avrei mai pensato di provare, non suscitato da lei. “Sta squillando di nuovo, chi è Davide?” Eva non rispose, finì di asciugarsi i capelli e sbuffando prese il telefono. “Mi dici chi è Davide?” Il mio tono si era fatto più perentorio “Senti, te ne avrei parlato prima o poi, Davide è il tipo con cui uscivo prima di conoscerti, non so cosa voglia, è una persona fuori di testa, davvero, non so perché mi stia chiamando” Mi rispose lei, con una freddezza ed un distacco che fino a quel momento non le avevo mai visto addosso. “Beh, richiamalo, senti cosa vuole, vuoi che lo chiami io?” “No, no, lasciamo perdere, non voglio più avere niente a che fare con lui, quel che è passato è passato. Ci siamo io e te ora” Mi liquidò così, quella risposta più che tranquillizzarmi fece crescere in me sempre di più il seme del sospetto. Non mi aveva mai parlato di lui, mi aveva detto che era reduce da una storia di un paio d’anni con un certo Mattia e che prima di conoscermi aveva passato quasi un anno senza volerne sapere di uomini, forse Davide apparteneva ad un passato più remoto, Eva non aveva specificato quanto “prima di conoscermi” lo frequentasse. Non capivo, ero confuso e frastornato ma decisi di fare finta di niente. Uscimmo, cenetta tranquilla, un po’ di vino, forse un po’ troppo visto ...
... che tornammo a casa mia in taxi, lasciando la macchina in centro. Una volta in camera, sul letto, tentai un approccio ma Eva mi respinse, non era da lei. Le domandai “cosa ci fosse” ma ebbi un canonico “niente” come risposta. Eva si comportava in modo veramente strano. Un silenzio imbarazzante calò tra di noi. “Dai, dimmi chi è Davide” Le chiesi, rompendo il silenzio. “Te l’ho detto, è una cosa che è successa prima di conoscerti, non significa niente” Mi rispose. “No non me l’hai detto, in realtà mi hai detto che prima di me hai passato un anno, dopo Mattia, in cui non hai voluto saperne di uomini” Replicai “Si, è vero, non volevo saperne di storie ma ho avuto qualche frequentazione, se non te l’ho detto è semplicemente perché, davvero, non significano niente.” Le sue parole, pronunciate con tanta tranquillità mi fecero male, soprattutto il “qualche altra”. “Beh, per me significa, se ti chiama con insistenza ci sarà un motivo, quando vi siete visti l’ultima volta?” Eva non rispose, era chiusa in se stessa come un riccio. Ripetei la domanda, stavolta più deciso “Andrea, smettila, se ti dico che non significa niente vuol dire che non significa niente e tu mi devi credere” Mi disse, quasi sull’orlo del pianto. “Voglio solo sapere quando vi siete visti l’ultima volta, per me è importante” Di nuovo silenzio. “Eva, c’è qualcosa che devo sapere? Quando vi siete visti l’ultima volta?” Chiesi, mi stavo realmente innervosendo “Un paio di mesi fa, sei contento?” Mi urlò, piangendo Mi ...