Sola dal meccanico, ma.....
Data: 28/03/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: PattyeFranco
... affascinante, gentile e galante; dopo le presentazioni, Fabio se ne andò subito, era li vicino a lavorare, quindi si avviò a piedi e allontanandosi mi strizzò l’occhio sorridendo, il meccanico si chiamava Luigi (non il vero logicamente). A questo punto eravamo rimasti soli io e il meccanico, subito mi propose di andare a provare l’auto, quindi abbassò la saracinesca e salì alla guida della mia auto invitandomi ad andare con lui per spiegargli un po’ meglio il problema, non me lo feci ripetere due volte a salii sull’auto, cavoli non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso, era una cosa meravigliosa da guardare, in più aveva due occhi che sembravano di ghiaccio. Appena salita avviò l’auto e si avviò per delle stradine piene di curve dove il rumore si sentiva più sovente, dopo poco aveva già capito quale poteva essere il problema, ma continuava ad andare sempre avanti, quindi cominciammo a parlare un po’ di tutto tranne che dell’auto, diciamo che cominciammo a fare un po’ conoscenza.
Comunque io ero con le gambe perennemente accavallate, quindi le solite cosce in bella vista, ma lui pur sbirciando spesso era ugualmente attento alla guida e anche al rumore che ogni tanto si sentiva.
Arrivati all’officina, aperta la saracinesca tirò dentro l’auto e mi disse che doveva smontare la ruota per vedere bene il problema, e che se volevo potevo accomodarmi nel suo ufficio mentre aspettavo che finisse.
Accettai subito, mi accompagnò nell’ufficio e mi offrì pure un caffè, ...
... l’ufficio era semplicemente dietro una vetrata e quindi vedevo bene tutto quello che faceva, più che un ufficio mi sembrava una specie di sala d’aspetto, con tanto di divano, poltrone e pure la TV.
Mi misi a sedere sul divano e come sempre con le mie gambe accavallate e le cosce scoperte, comunque devo ammettere che ero incantata da quel ragazzo nella sua tuta blu, e sinceramente cominciavano anche a venirmi certe idee, ma troppo fedele a mio marito dovevo saper resistere, lui ogni volta che si spostava dall’auto mi lanciava sempre dei fantastici sorrisi e anche delle grandi occhiate, solo guardandomi mi faceva eccitare.
Poi dopo un po’ venne in ufficio per spiegarmi il problema, e mi disse che doveva cambiare un pezzo vicino alla ruota (non che io abbia capito che pezzo era), ma che non ce l’aveva in magazzino e che avrei dovuto tornare il giorno dopo perché glielo avrebbero portato il mattino seguente. Sinceramente non potevo far altro che accettare, ma gli chiesi se nel frattempo potevo girare senza rischi, lu mi garantì che non c’era nessun rischio, a parte il fastidio del rumore. Mentre parlava quasi io sbavavo li di fronte a lui, sempre seduta su quel divano ero tentata a qualche gesto sconsiderato, lui mi scrutava tutta tra la scollatura e le gambe, ma dovevo stare buona, resistere e mantenere fede ad un patto di fede con mio marito, ma era dura, veramente dura.
A questo punto rimontò la ruota e mi diede appuntamento per il giorno seguente, sempre nel pomeriggio alla ...