Codice di base
Data: 28/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Browserfast
Simona era una bella ragazza siciliana. Aveva capelli lunghi e corvini che le dondolavano dolcemente seguendo il ritmo dei suoi passi, un sorriso bianco e penetrante, grandi occhi scuri. Era alta, magra, un bellissimo corpo sinuoso. Portava spesso morbidi pantaloni che le fasciavano il sedere perfetto e lasciavano intuire la sua preferenza per il perizoma. A volere essere proprio pignoli, non avrebbe guastato una mezza misura di seno in più e un'attaccatura dei capelli un paio di millimetri più alta, ma siamo proprio ai dettagli.La conobbi un giorno di agosto, quando si presentò per uno stage formativo nell'azienda dove lavoravo e nella quale a quel tempo ero vice responsabile di un reparto. Si presentò affacciandosi timidamente nel nostro open space. La segretaria la condusse da me affinché la istruissi sulle sue mansioni. Lei si avvicinò io mi alzai in piedi per stringerle la mano e per presentarla ai colleghi presenti quel giorno. Poi la condussi nello stanzino del caffè, gliene offrii uno e ci sedemmo. Iniziai a informarmi sui suoi studi e sulle sue esperienze lavorative precedenti.I nostri rapporti restarono rigorosamente professionali durante tutto il mese della sua permanenza da noi. Notavo la sua bellezza, ma ero anche consapevole dei nostri ruoli e della differenza di età. Ho sempre odiato gli uomini che approfittano della propria superiorit� gerarchica per fare avances alle fanciulle, ho sempre odiato ogni forma più o meno esplicita di ricatto.In quel periodo avevo ...
... una relazione che si trascinava stancamente con una donna separata. E avevo un forte interesse nascente per una biologa ligure trapiantata a Milano, Claudia, poco più grande di Simona, con la quale intrattenevo rapporti esclusivamente telefonici e via sms. Ci eravamo conosciuti durante un convegno all�estero, eravamo rimasti in contatto. Lei conviveva con il suo fidanzato, ma non sembrava molto felice. Proprio come me.Una sera tornai a casa dopo una cena svogliata con la separata, cena cui non avevo desiderato dare seguito. Fermai la Transalp davanti all�unico bar aperto della zona per l�ultimo caffè e i cornetti per la colazione. Mentre ero davanti al bancone vidi nello specchio entrare Simona.- Che ci fai qua? - le chiesi.- Ho amici a casa, sono scesa a prendere una bottiglia di prosecco - sorrise.- Abiti da queste parti?- Qui dietro - disse indicando la strada con la mano.Non eravamo a più di 3-400 metri di distanza da casa mia.- Perché non sali a farti un piatto di spaghetti con noi?La ringraziai declinando l�invito. Non avevo colto nelle sue parole niente altro che gentilezza.Lo stage finì, e Simona tornò all�università. Era chiaramente disinteressata alle attività di quel ramo d�azienda, e un paio di volte avevo dovuto richiamarla a una maggiore concentrazione:- Non è detto che tu possa scegliere sempre cosa fare nella vita. E poi questo è uno stage, prendi e incamera tutto, alcune cose le dimenticherai, altre ti serviranno.Tuttavia era anche una ragazza intelligente e ...