Era una sera di maggio (2)
Data: 30/03/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: rosamatura60
La sua femmina…. E sentì il pene duro e caldo di lui conficcarsi in lei, in un lampo, di scatto. Sentì una scossa elettrica che, dal ventre, si propagò in tutta sé stessa. Cominciò a tremare e fu splendido tremare quasi come in preda ad una febbre e sentire il torrente delle sue sensazioni, della sua voglia, che allagava il suo ventre. Il rumore che il pene di lui faceva.
E poi la delusione, che non fece diminuire il tremolio, quando lui su fermò, pochi colpi e si fermava, ancora pochi colpi ed ancore fermo.
Non ragionava più, gli occhi si dilatarono mentre gli chiedeva di non fermarsi. Solo dopo molte volte lui la accontentò, quando ormai il suo corpo altro non era che una foglia nel vento, che saltava sul letto, preda di un’agitazione incontrollata, E quando finalmente lui non si placò più, sentì ancora una volta le sue pareti vaginali irrorarsi di desiderio, il suo condotto vaginale pregno di umori e bagnò come mai credeva possibile le sue gambe, le gambe di lui, il lenzuolo sotto di loro. E quando lui le venne sembrarono colpi di cannone che andavano a colpire il luogo del suo desiderio più nascosto.
Finì spossata, incapace di ogni movimento a cercare aria nell’aria e a calmare il suo tremore.
Quella sera di maggio lui le chiese delle foto. E’ vero, le foto non possono sostituire la presenza di una persona, ma aiutano comunque a ricreare
quella sensazione di vicinanza indispensabile per chi si ama.
Non avrebbe mai pensato di fare una cosa del genere, ...
... solo qualche tempo prima aveva risposto indignata ad un suo sms “Queste cose le fanno le puttane”. Lui non le rispose fece passare qualche mezz’ora e poi un suo nuovo sms “Pensi davvero di non esserlo allora?”
Si sentì straziare il cuore, ma ancora una volta aveva ragione lui.
Soltanto molto tempo dopo capì che ogni suo rifiuto era per lui una spinta a farle superare le barriere che lei aveva erette dentro di se.
Infatti attese il momento adatto e le ripropose la cosa, si vedevano poco e lei pensò che quello era comunque un modo per essergli vicino.
Ascoltò il suo consiglio e non pensò mai a quel che faceva, si limitò ad obbedire alle sue richieste e, stranamente, se ne sentì come sollevata. Liberata finalmente dal peso dei pensieri, del raziocinio, per una volta si affidò completamente all’istinto e questi le chiedeva di aderire, sempre, alle richieste di lui.
Lo accontentò e prese a fare le foto, decine, centinaia di foto inondarono l’etere viaggiando fino al telefonino di lui.
Quella sera di maggio lei prese il seno tra le sue mani e lo porse, scattando la prima foto.
Quel seno sontuoso ed esuberante nella sua rotondità pur se con qualche difetto.
Lui le dice sei bellissima , lei sa che non è vero, ma sente l'amore dentro le parole di lui e questo la spinge a continuare, immagina lui che le sta vicino
e lo sfiora quel seno e lo tocca..... e lo bacia......
Ne fa un'altra solo con un seno scoperto, come se volesse offrirlo quel seno al suo amato, ...