1. Un turno con risvolti impensabili.


    Data: 31/03/2019, Categorie: Etero Autore: Giuto1

    ... magico e non finisse mai.
    
    Ho ripreso a rischiare, per sondare il terreno. O meglio, il corpo.
    
    Le ho appoggiato la mano su un fianco e lì l'ho lasciata per poco tempo. In realtà, a me è sembrato poco. Poco non dev'essere stato, visto che è stata lei a rompere il "silenzio":
    
    - Quindi? Cosa aspetti?
    
    Con tre sole parole ha rotto una diga e mi ha tolto ogni dubbio. La mia mano si è spostata sul suo sedere, che ho potuto constatare essere sodo esattamente come mi sembrava.
    
    L'altra, tremante ed esitante, si è adagiata su un suo seno. E qui, ho iniziato a non capire più nulla. Un seno pieno, consistente e che riempiva la mia mano senza essere eccessivo. Il seno, per me, perfetto.
    
    Mentre iniziavo ad esplorare il suo corpo, le nostre bocche non si staccavano, neanche per un secondo. Le lingue facevano la loro conoscenza e danzavano in un ballo estremamente voluttuoso, con altissima carica erotica.
    
    Lei era ancora molto frenata e timorosa, ma mi stava bene così. Non volevo che facesse qualcosa in cui non si sentiva a suo agio.
    
    La mano sul seno ha deciso di farsi più coraggiosa, e ha iniziato a percorrere la strada verso il piccolo paradiso. Ha iniziato ad insinuarsi sotto la sua maglietta, alla ricerca di ciò che aveva da poco abbandonato. Trovato il tesoro, l'attenzione si è spostata sullo studio su come liberare il tesoro dal maledetto reggiseno.
    
    Trovata la soluzione, e applicata con gran - impensata - maestria, la mia mano ha potuto saggiare il tesoro ...
    ... finalmente senza barriere tra di loro.
    
    Ad opera compiuta, ha deciso che fosse il momento di liberarsi definitivamente della maglietta e del reggiseno.
    
    Ciò che mi si è presentato davanti è stato uno spettacolo che mi ha fatto andare tutto il sangue prima alla testa e poi al basso ventre.
    
    Bella, perfetta. Due seni svettanti, anche senza ausili esterni. Due capezzoli che titubanti si mostravano sempre più duri.
    
    Lei aveva un sorriso discreto. Ci ho messo qualche istante per capire che fosse un segnale positivo: quel momento le piaceva e voleva che continuassimo.
    
    Detto, fatto.
    
    Abbiamo ripreso a baciarci, ma stavolta il bacio è durato meno. La mia bocca aveva un altro obiettivo. Anzi, due obiettivi. Mentre con una mano massaggiavo un seno, con la bocca leccavo e succhiavo l'altro.
    
    E quando ho iniziato a mordicchiare un capezzolo, quello è stato il momento in cui finalmente ha emesso un suono, dopo tanti minuti in cui non si era fatta sentire.
    
    In realtà è stato un semplice gemito, ma tanto mi è bastato per rendermi felice.
    
    Il momento era giunto, e con massima cautela ho iniziato a portare una mano sempre più in basso. Prima sulla pancia e poi, con massima delicatezza e tatto, ad insinuarmi all'interno dei suoi pantaloni e mutandine.
    
    Una leggera peluria mi ha avvisato dell'arrivo imminente del Paradiso. Ed infatti, eccolo.
    
    Prima ho fatto un giro di ricognizione per tutta la zona. Poi, con un dito, ho iniziato a massaggiarle dolcemente il clitoride. Nel ...