Ana e le sue amiche - cap.5
Data: 31/03/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FrancoT
... all’infinito. Magda non si sarebbe mai dichiarata al mondo lesbica, questo era ovvio. Ma era anche ovvio che dentro di sé lo fosse. Con lei stava bene, questo era certo, perché lo diceva sempre, la cercava spesso e si frequentavano con una certa assiduità. Ma evidentemente la sua vita era un’altra. Quell’ultima serata, dopo la pausa domenicale dovuta al ciclo mestruale di Magda, era stata la loro ultima serata. Ana comprese solo quel mattino tutti i dubbi che le erano apparsi la sera prima nel comportamento dell’amica e scoprì anche i risvolti di molti dei discorsi di quella sera, vaghi ed inutili al tempo stesso. Inizialmente pensò di non andare al lavoro. Sarebbe stata a casa tutto il mattino a piangersi addosso e magari avrebbe fatto una passeggiata rilassante. Poi pensò che non fosse da lei. Allora cominciò a prepararsi e, seppur con un leggero ritardo, arrivò comunque nel suo ufficio. La mattinata fu interminabile. Ebbe diverse questioni amministrative da risolvere e non fu facile, ma tutte queste cose la distolsero dal pensare a Magda. Alle 13 andò in mensa e si sistemò ad un tavolo appartato. Voleva stare da sola e mangiare in silenzio. Senza nessuno che la importunasse. Andò così fino alle 13.40 quando a venti minuti esatti dal suo rientro in ufficio, sentì un rumore e di fronte a lei si sedette Raoul. “Hola!”le disse sorridente. Lei lo guardò attraverso gli occhiali da sole, senza abbassarli ed egli capì subito sia di averla importunata sia che ci fosse qualcosa che ...
... non andasse. “Ops scusami”le disse immediatamente”Ho capito che non è il momento. Me ne vado. Ciao guapa!!!”. Fece per alzarsi, ma Ana gli prese la mano e gli fece capire di restare. Non si vedevano dal lunedì precedente, quando ella si era fatta scopare nel proprio ufficio e lo aveva salutato per poi pulire lo sperma con cui l’uomo aveva sporcato un po’ ovunque il suo ufficio. Allora Raoul tornò a sedersi, non le disse nulla e rimase immobile in attesa di ciò che avrebbe fatto o detto Ana. Ci vollero due secondi, poi Ana gli raccontò tutto. Lui rimase impassibile ad ascoltare un po’ tutto il racconto. Durante quel tempo fantasticò anche su questa Magda che ai suoi occhi appariva proprio attraente, ma non disse nulla. Quando ebbe concluso, le disse:”Non ti meritava. Punto. E poi non era lesbica. Ha voluto la sua avventura ma dentro di sé non lo era. Questo è quello che penso. In qualche modo ti ha anche usata, quindi per me non hai perso nulla. È un po’ come quello che è accaduto lunedì nel tuo ufficio: mi hai usato. Solo che io sono stato contento!”. Poi le strizzò l’occhio. Ana, sorrise. Aveva bisogno di qualcuno come Raoul. “Sei piuttosto diretto”gli disse. “Lo sono sempre stato. A che ora finisci?”. “Alle 18, come sempre”. “Ti aspetto fuori. Usciamo a divertirci questa sera!”le disse lui, poi si alzò senza lasciarle dire nulla e se ne andò. Ana lo guardò allontanarsi e inizialmente pensò di chiamarlo e di rinunciare all’uscita. Poi pensò che sarebbe stata sola in casa e ...