1. Dedicato agli amici paolo ed elena


    Data: 04/04/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark

    ... massima solennità. – Ma se esce una sola parola da questa casa, si sappia che la mia vendetta sarà terribile. L’assoluta riservatezza è la mia condizione sine qua non.
    
    Si girò di schiena, attendendo che dicessi qualcosa. Involontariamente mi stava mostrando il culo. Decisi di vincere gli istinti e di non accettare la loro irripetibile offerta.
    
    - Fantastico! – Aggiunsi invece. – Ma ho anch’io una condizione.
    
    Lei, restando di schiena, alzò leggermente la testa per ascoltare, lui mi guardò in faccia sorpreso. D’altronde, mi ero sorpreso anch’io per quello che avevo detto e stavo per dire.
    
    - Ringrazio per la vostra decisione, che mi lusinga e mi rende felice, però chiedo di essere io a dirigere il gioco.
    
    - Cosa intendi dire? Vogliamo essere trattati alla pari. – Affermò.
    
    - D’accordo, – ammisi, sorprendendomi ancora di più. – Ma io voglio il culo.
    
    Lei ebbe uno scatto che non era riuscita a impedirsi.
    
    - Lo so, – disse lui, accennando a un sorriso. – L’avevamo capito.
    
    - Subito, – aggiunsi. – Posso infilare una mano sotto la gonna della signora?
    
    - Non ci pensare nemmeno! – Disse Elena, dandomi del tu.
    
    - Ecco, vedi? – Dissi a suo marito. – Mi sa che tua moglie abbia i piedi per terra.
    
    - Elena, – disse allora Paolo con determinazione. – Mettiti a portata di mano, che intanto preparo i contratti da firmare.
    
    Si alzò per andare a prendere la documentazione, una sorta di messaggio conclusivo per sua moglie. E per me. Se si lasciava accarezzare, ...
    ... era fatta!
    
    Elena era rimasta come intontita, ferma dov’era. Io la guardavo, sperando che venisse da me. Ma se non avesse voluto non avrei fermato l’accordo.
    
    E invece, dopo un po’ si avvicinò e, piuttosto rigidamente, giunse a portata di mano.
    
    Non volevo farlo, ma la mia mano aveva deciso per me. Le accarezzai prima dietro il ginocchio e piano risalii la coscia.
    
    Non ricordo da quando non mi accadeva più di accarezzare una coscia. Mi accorsi che da quando faccio sesso adulto non mi dedico più ai preliminari. Ma la sensazione fu quella di un adolescente che per la prima volta viene lasciato a frugare sotto la sottana di una donna.
    
    Lei si era irrigidita dome un pezzo di legno, più che comprensibile. Ma io mi eccitai da morire. E quando arrivai alla base del culo, prima lo accarezzai, poi passai la mano sulle natiche e infine diedi una palpata sana, piena, fatta come si deve. E lei mi aveva lasciato fare, e dopo un po’ si rilassò, lasciando che i glutei riempissero la mia mano. Forse anche lei non veniva più accarezzata così da una decina d’anni…
    
    - Ottimo, – disse il marito, tornato con le carte in mano.
    
    Non so se parlava del contratto o della mia iniziativa spudorata. Io comunque ritrassi la mano spontaneamente. Era pur sempre il marito della signora.
    
    - Ecco, – disse mettendo le carte in tavola. – Devi firmare qui, qui e qui.
    
    Aveva spostato la tovaglia e mi aveva messo la biro in mano.
    
    - Cara, vai a prepararti. – aggiunse poi, come per invitarmi a ...
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